Pirandello, Camilleri e gli altri: da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Agrigento fino a Caltanissetta: ecco la Strada degli Scrittori

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E’ un itinerario turistico-culturale che invita a ripercorre i luoghi vissuti e amati dagli scrittori e quelli descritti nei romanzi, a contatto con i volti e le variegate personalità ampiamente dettagliate in pagine e pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni. E’ la “Strada degli scrittori” dedicata a Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri ed altri. In Sicilia la Statale 640 si rivela una nuova via per scoprire la cultura dell’Isola.

 

(TurismoItaliaNews) Prima era la Statale “di Porto Empedocle”, ma adesso la Statale 640 è denominata con tutti i crismi dell’ufficialità “La Strada degli Scrittori” ed unisce cultura e turismo nei luoghi siciliani che hanno visto nascere e produrre scrittori di prima grandezza: Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Rosso di San Secondo e molti altri, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Favara e Agrigento fino a Caltanissetta.

Nel ragionamento che punta a individuare l’itinerario lungo il quale ritrovare i luoghi vissuti e amati dagli scrittori e quelli descritti nei romanzi, a contatto con i volti e le variegate personalità ampiamente dettagliate in pagine e pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni, non è infatti estraneo il processo di potenziamento del patrimonio stradale siciliano che, nelle intenzioni di Anas, deve comprendere anche la valorizzazione culturale e turistica del territorio attraversato da strade con le quali si integra in una simbiosi quotidiana. “Una rete stradale che si interseca visceralmente con la storia, i costumi, la tradizione e la cultura siciliana, compresa la storia della letteratura” sottolinea la Società delle Strade.

La Strada degli Scrittori attraversa la Valle dei Templi, unendo i luoghi vissuti dai grandi autori, in un circuito turistico-culturale che induce il visitatore a intrattenersi per godere delle ricchezze artistiche, monumentali, archeologiche e naturalistiche, apprezzarne la tradizione enogastronomica. In pochi chilometri si può vivere l’emozione di rivedere luoghi vissuti dagli scrittori o descritti nelle loro opere, ma si possono anche scoprire autentici tesori, che in quest’area sono contenuti: un percorso unico fatto di teatri, castelli, palazzi, musei, paesaggi mozzafiato, dal Caos, casa natale di Pirandello, fino alla sua Girgenti, i cui personaggi hanno ispirato i romanzi e le novelle, o su fino alla Cattedrale, dov’è conservata la lettera del diavolo, manoscritto di Suor Maria Crocifissa, la Beata Corbera citata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel “Gattopardo”; dalla Scala dei Turchi e dalla miniera di sale di Realmonte, fino alla marina di Vigata descritta da Andrea Camilleri, l’attuale Porto Empedocle, dal porto con la maestosa Torre Carlo V, fino ai templi dell’area archeologica di Agrigento col meraviglioso Giardino della Kolymbetra, immerso nell’antica Akragas, come riferisce Pirandello ne “I vecchi e i giovani”; dalle miniere di Racalmuto, fino al Castello Chiaramontano e al teatro Regina Margherita, dove rivivere le pagine di “Morte dell’Inquisitore”, o ancora alla Noce, oasi che Sciascia considerò sempre il luogo ideale in cui ritirarsi a scrivere.

 

Lo svincolo di Racalmuto della nuova statale 640, a 600 metri da contrada Noce, rappresenta il primo accesso dei visitatori al percorso dedicato agli scrittori agrigentini. L’area include, peraltro, anche altre opportunità di scoperta, come Favara, paese dello scrittore Antonio Russello, dove è attivo grazie alla grande intuizione del notaio Andrea Bartoli e della moglie Florinda, il sito di arte contemporanea Farm Cultural Park. Ma ci si può spingere a fino a Mosè, dallo svincolo della Mosella, lasciando Agrigento e trovandosi di fronte alla Rupe Atenea, per percorrere il sentiero che porta alla residenza di campagna del Barone Agnello, tra granai, uliveti e campi di maggese, e ritrovare le memorie che hanno ispirato “Un filo d’olio” di Simonetta Agnello Hornby; oppure tornare sulla statale e ripercorrerla tutta fino a Caltanissetta, che Sciascia definì come la “piccola Atene”, vero e proprio cenacolo culturale, che ebbe come protagonisti gli intellettuali del tempo, come Vitaliano Brancati, Stefano Vilardo, Massimiliano ed Emanuele Macaluso e molti altri.

Il progetto ha preso forma da una proposta del giornalista del Corriere della Sera, Felice Cavallaro, e condivisa e sottoscritta con protocollo d’intesa, l’11 novembre 2013, a Racalmuto alla presenza delle autorità statali e regionali e con un impegno collettivo e condicviso: coinvolge siti archeologici, cantine sociali ed enogastronomia per la possibile istituzione di corsi per giovani, per evidenziare produzioni locali di diverso genere di particolare pregio, per i siti naturalistici e per l’accoglienza e i servizi relativi.

Porto Empedocle, la città di Pirandello e Camilleri

La Scala dei Turchi

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