Palio di Asti, i tre giri di pista che fanno impazzire una città intera
Non è solo la tradizione che muove la città, ma è la passione sincera dei borghigiani che alimenta una festa lunga un anno. E’ il Palio di Asti, che il 15 settembre 2013 rinnova l’appuntamento con l’evento più atteso. Milleduecento figuranti in costume medievale, ventuno cavalli al canapo, la città imbandierata, le cene propiziatorie della vigilia: sono questi gli ingredienti che fanno di questa tenzone la manifestazione più avvincente del settembre astigiano.
(TurismoItaliaNews) La marcia di avvicinamento al Palio è ricca di appuntamenti. Da non perdere il Palio degli Sbandieratori, che il giovedì antecedente accende di suoni e colori piazza San Secondo con una parata dedicata alla nobile arte della bandiera messa in scena dai gruppi rionali di sbandieratori. E venerdì, sempre in piazza San Secondo, apre i battenti il mercatino del Palio: ogni comitato offre curiosi e originali souvenir rigorosamente confezionati con i colori di ogni borgo, rione e comune partecipante al Palio. Ma per cogliere appieno il clima del Palio non può mancare alle cene propiziatorie nelle vie e nelle piazze: tra canti, balli, gastronomia e spettacolo si esorcizza la notte della vigilia nell'attesa della vittoria del giorno dopo.

Domenica 15 settembre si comincia già al mattino, in attesa poi che nel pomeriggio – alle ore 14 – da piazza Cattedrale prenda avvio il corteo storico. Il primo a sfilare è il vincitore dell'anno precedente - San Martino San Rocco - seguito dagli altri borghi classificati. L'ordine dei successivi è stabilito dalla sorte. Il corteo è aperto dal Gruppo del Capitano del Palio e rappresenta momenti di vita medievale. Da piazza Cattedrale si snoda in via Caracciolo, piazza Cairoli, corso Alfieri, via Gobetti, piazza San Secondo, via Garibaldi, via Gardini e piazza Alfieri.
L’elemento che più affascina i numerosi visitatori che assistono al Palio è il corteo storico: l’accuratezza delle rievocazioni storiche verificate da un’apposita commissione di esperti, il pregio dei costumi e la maestria delle sartorie di borgo nel riprodurre fedelmente le fogge degli abiti traendole da affreschi e dipinti d’epoca, fanno del corteo uno spettacolo davvero unico. I quadri viventi che compongono la sfilata rappresentano fatti realmente accaduti della storia astese: si vedranno dunque sfilare nobili e popolani, armigeri e alto clero, dame e cavalieri che per un giorno torneranno ad abitare la città raccontando la vita quotidiana di più di sette secoli.

Le origini del Palio, detto anche “bravio”, sono antichissime: secondo un’antica denominazione citata in un documento della metà del XV secolo, risale al 1275. Le torri, i palazzi medievali, le vie del centro storico della città di Asti, sono la testimonianza del tempo passato e l'ideale cornice dell’affascinante rievocazione storica.
La sfida vera e propria avviene in piazza Alfieri. Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani. Ma la tecnica ormai è super-collaudata e tiene conto della necessità di garantire l’incolumità di cavalli e fantini. La partenza si dà “al canapo”: viene tesa una grossa corda - immaginate la gomena di una nave - lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli. Al vincitore dell’edizione 2013 andrà il Palio realizzato dal maestro Piero Sciavolino.



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