Cầu Vàng, in Vietnam sospesi tra terra e cielo, sorretti tra mani gigantesche: ecco il “Ponte d’Oro” sulle colline di Ba Na, a Đà Nẵng

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Angelo Benedetti, Đà Nẵng / Vietnam

In lingua vietnamita si chiama Cầu Vàng, tradotto letteralmente “Ponte d'oro”, ovvero per il linguaggio internazionale il Golden Bridge. E come lascia intendere il suo nome è davvero un ponte di tipo pedonale, anche se davvero particolare e incredibilmente suggestivo. Del resto è da tempo ormai che il Vietnam, per incrementare il turismo nel Paese, ci ha abituato a stupirci davanti ad architetture bizzarre ed originali. La struttura sulle colline di Ba Na, vicino a Đà Nẵng, è tra queste…

 

(TurismoItaliaNews) A firmare il progetto è la Ta Landscape Architecture di Ho Chi Minh, rispondendo con tanta originalità alla mission di fornire un'ulteriore attrazione turistica nella zona per collegare la funivia al giardino Thien Thai aperto nel 1919 da colonizzatori francesi. Un luogo curioso se si considera che è stato pensato come una replica di un tipico villaggio francese di montagna, tanto da essere chiamato “la Disneyland del Vietnam”.

Siamo sulle montagne Truong Son, a ovest di Na Nang, nell’area turistica di Ba Na Hills, a quota 1.400 metri: il collegamento pedonale, aperto nel giugno 2018, è un “nastro” metallico di colore giallo oro, lungo quasi 150 metri, ad otto campate, sorretto da due gigantesche mani di pietra alte sui 24 metri e larghe 13 metri. Realistiche e proporzionate (ciascun dito ha un diametro di 2 metri) presentano un aspetto vecchio ed usurato appositamente voluto per dare la sensazione della loro antichità. L’investimento complessivo sarebbe stato di 2 miliardi di dollari, il condizionale è necessario in quanto non è stato fornito un dato ufficiale del costo dell’opera.

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Sul perché della scelta progettuale, vale a dire le due enormi mani, c’è una spiegazione, perfettamente in linea con l’essenza orientale: dare l’impressione a chi percorre il Cầu Vàng di essere guidato tra le nuvole, quasi in sospensione tra la terra e il cielo. E a rendere il tutto ancor più ammaliante ci sono i fiori di Lobelia, dal caratteristico colore violaceo, piantati ai bordi dell’itinerario.

Il “Ponte d'oro” non è l’unico curioso che il Vietnam possiede. Sempre a Đà Nẵng c’è il Dragon Bridge, spettacolare struttura a forma di drago sul fiume Han. Lungo 666 metri, largo 37,5 e ai sei corsie per il traffico automobilistico, è in esercizio dal 2013. Il progetto si deve in questo caso allo studio americano Ammann & Whitney Consulting Engineers con il gruppo Louis Berger. La curiosità sta nel fatto che ogni venerdì, sabato e domenica alle 21 il drago sputa fuoco e acqua. Irrinunciabile essere lì al momento giusto… In zona ci sono poi il Tran Thi Ly Bridge, strallato e lungo 731 metri; il Thuan Phuoc Brdige, ponte sospeso, e l’Han River Bridge, che è un ponte girevole. Non solo ponti, comunque. Il Paese asiatico, oltre agli innumerevoli esempio di architettura tradizionale, è molto attento all’innovazione tecnologica e all’utilizzo di materiali sostenibili.

 

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