Marta, la sentinella del Lago di Bolsena: qui il tempo profuma di acqua dolce e di storie dei pescatori
Giovanni Bosi, Marta / Lazio
C’è un momento preciso, quando si arriva a Marta, in cui il lago di Bolsena sembra trattenere il respiro. È l’attimo in cui la Torre dell’Orologio, regina silenziosa del borgo, appare in tutta la sua imponenza e racconta – con il suo orologio che scandisce lente ore di quiete – la storia di un borgo e che ha fatto della sua vocazione un’arte, e della sua tradizione un destino. Quella stessa torre che ora è diventata anche un faro nella notte grazie alla sua illuminazione artistica, quasi a ricordare che da queste parti i suoi pescatori sono protagonisti di storie quotidiane di passione e di gusto.
(TurismoItaliaNews) Siamo nella Tuscia viterbese, terra antica e segreta, dove ogni borgo sembra custodire un racconto sospeso tra mito e realtà. Marta, spalmata con grazia sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, guarda dritto negli occhi l’isola Martana, e da secoli ne riflette il mistero nelle sue acque profonde e cristalline. È un paese di pescatori, di vento e di luce, dove l’acqua è sempre presenza viva: madre, lavoro, poesia.
Il borgo dei pescatori e il lago che respira
Camminare nel Borgo dei Pescatori è come sfogliare un vecchio diario di viaggio scritto in dialetto. Le case colorate si specchiano nell’acqua, le reti si asciugano al sole e i pescatori – custodi di un sapere antico – rammendano con pazienza, come se ricucissero il filo invisibile che unisce passato e presente. Il coregone, il persico reale, il luccio e l’anguilla sono i protagonisti indiscussi di ogni giornata: il pesce di lago qui non è solo alimento, ma identità. “Del resto ogni agosto è proprio la Festa del Pescatore a celebrare questo legame con un tripudio di profumi e sapori, tra fritture croccanti, racconti al tramonto e il riflesso dorato delle barche che rientrano a riva” chiosa Giuliano Rocchi, presidente del Circolo culturale.
L’acqua di Bolsena è un miracolo di purezza. È il più grande lago vulcanico d’Europa, nato da antichi sprofondamenti del terreno e da bocche eruttive ormai addormentate. La sua profondità – 151 metri – custodisce segreti, specie ittiche rare e leggende che ancora oggi si sussurrano sulle rive, quando la nebbia sale e il silenzio si fa più denso.
La Torre dell’Orologio, la “signora del tempo”
Ma il cuore del paese batte lassù, dove la Torre dell’Orologio sorveglia Marta da secoli. Alta, elegante, troncopiramidale alla base e ottagonale nel corpo centrale, la torre è un capolavoro di equilibrio medievale e mistero. Costruita intorno al XIII secolo, svetta come una sentinella tra cielo e lago, offrendo a chi vi sale uno dei panorami più struggenti della Tuscia: lo specchio azzurro del lago, le isole Martana e Bisentina, i tetti rossi del borgo, le colline che si dissolvono all’orizzonte. Un tempo torre d’avvistamento, poi prigione per chierici “ribelli” e infine simbolo d’orgoglio civico, la Torre custodisce anche un segno potente della storia locale: lo stemma dei Farnese, la dinastia che governò queste terre con sfarzo e intrighi, legando il nome di Marta a figure leggendarie come la bellissima Giulia Farnese, amante di papa Alessandro VI.
Marta e la Tuscia, un viaggio nel tempo lento
“La bellezza di Marta è fatta di dettagli – racconta con orgoglio il vice sindaco Roberto Pesci - un arco di pietra che incornicia il lago, un vicolo che profuma di glicine, il rumore dell’acqua che lambisce le case antiche. Il paese sembra respirare al ritmo dell’acqua. Il fiume Marta – unico emissario del lago – accompagna i passi dei visitatori verso un lungolago romantico e dolce, dove il tramonto si specchia nelle barche e la luce scivola come seta sulle onde”. Intorno la Tuscia viterbese si svela come un mosaico di borghi antichi e paesaggi incantati: Bolsena, Capodimonte, Montefiascone, Tuscania, Civita di Bagnoregio… luoghi che sembrano scolpiti nel tufo e sospesi tra cielo e terra. È una terra di colline morbide e laghi silenziosi, di castelli e di sagre, di storie di santi e di papi, di vini generosi e pane cotto a legna.
Vocazione e tradizione: il futuro che profuma di passato
“Oggi Marta guarda al futuro con la stessa pazienza con cui i pescatori gettano le reti all’alba – tiene a dire il sindaco Maurizio Lacchini - tradizione e vocazione qui non sono nostalgia, ma motore di rinascita. Il turismo, la valorizzazione dei prodotti locali, la riscoperta delle antiche vie dell’acqua: tutto concorre a restituire a questo borgo lacustre la dignità di un tempo. Visitare Marta non è semplicemente un’escursione. È un piccolo rito di riconciliazione con il tempo e con la natura”. È un invito a rallentare, ad ascoltare il suono delle onde, a lasciarsi guardare da una torre che da secoli osserva il mondo scorrere e, con il suo antico orologio, sembra voler dire: qui il tempo non si perde, si ritrova.
Protagonista con la Dmo Expo Tuscia
“Marta è uno dei borghi protagonisti della Dmo Expo Tuscia - sottolinea il presidente Vincenzo Peparello - vogliamo promuovere un nuovo modello di sviluppo partecipativo che coinvolge attivamente comunità locali, piccole imprese e artigiani, offrendo loro opportunità di crescita soprattutto per quelle categorie spesso escluse dai circuiti turistici tradizionali. L’evento punta a valorizzare il lavoro delle reti d’impresa locali, garantendo una redistribuzione equa delle opportunità economiche del territorio. La valorizzazione delle tradizioni locali, inoltre, rafforza l’inclusione culturale e sociale, contribuendo a preservare l’identità del territorio e a renderlo più attrattivo per diverse fasce di pubblico”.
🧭 Cosa vedere a Marta
-la Torre dell’Orologio: simbolo del paese, con vista panoramica mozzafiato.
-il Borgo dei Pescatori: vicoli, scalinate e case colorate che si riflettono sull’acqua.
-il Lungolago: perfetto per una passeggiata al tramonto.
-la Chiesa Collegiata dei Santi Marta e Biagio: cuore religioso del borgo, con affreschi di pregio.
-il Museo della Navigazione nelle Acque Interne a Capodimonte: per scoprire la storia della pesca e delle imbarcazioni del lago.
🍴 I sapori del Lago
-coregone alla griglia: il “re” del lago, delicato e profumato.
-anguilla alla cacciatora: piatto tipico dal gusto deciso.
-persico in carpione: marinato con aceto, aglio e rosmarino.
-zuppa di pesce di lago: servita nei giorni di festa.
Accompagnate il tutto con un calice di Aleatico di Gradoli Doc o un Est! Est!! Est!!! di Montefiascone.
🏞️ Itinerari nella Tuscia da Marta
-tour del Lago di Bolsena in auto o bici (circa 50 km): soste a Bolsena, Capodimonte, Montefiascone.
-escursione in barca alle Isole Martana e Bisentina – partenza dalla vicina Capodimonte.
-Tuscia segreta: visita a Civita di Bagnoregio, la “città che muore”, e a Tuscania, con le basiliche romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore.
-Percorso dei Farnese: tra Marta, Gradoli e Valentano, alla scoperta delle antiche dimore nobiliari.
📍 Info utili
Comune di Marta (Vt)
📍 Altitudine: 315 m s.l.m.
🚗 Distanze: 20 km da Viterbo, 120 km da Roma.
🕰️ Torre dell’Orologio: aperta nei weekend e durante le festività (info: Comune di Marta).
🍽️ Dove mangiare: ristoranti tipici lungo il lago e trattorie nel borgo storico.
🎣 Da non perdere: Festa del Pescatore (agosto) – piatti di pesce fresco e musica sul lungolago.










