Rudarska greblica: nella focaccia al formaggio di Rude c’è tutta la tradizione del Samoborsko Gorje, il territorio montuoso croato
Angelo Benedetti
La zona dove si produce è una popolare destinazione per il turismo escursionistico, ricca di testimonianze artistiche e rifugi montani frequentati da appassionati dell’arrampicata. E dunque le guide turistiche la presentano come una delle specialità regionali da non perdere, proposta a tavola dalle strutture ricettive della zona e a cui nessun visitatore dovrebbe rinunciare. E’ la Rudarska greblica, una focaccia dalla sottile pasta lavorata a mano e cotta in forno, con un ripieno di formaggio fresco. Specialità che adesso conquista la denominazione Igp. Siamo in Croazia.
(TurismoItaliaNews) Diciamo pure che alla bontà di questa focaccia si accompagnano altri due pregi: la tradizione legata alla sua preparazione e l’abilità richiesta per gustarla. A portare avanti la ricetta tramandata di generazione in generazione sono le donne di Rude, cittadina ubicata in una valle del sistema montuoso Samoborsko Gorje, famoso per l’elevato numero di miniere un tempo ricche di rame, in funzione fin dal tredicesimo secolo. Sono proprio le donne a trasmettere l’arte della preparazione alle giovani generazioni, soprattutto alle loro figlie, per evitare che questo sapere vada perduto. Un’usanza, praticata da tempo immemorabile, in voga ancora ai nostri giorni, è quella di accogliere gli ospiti con una Rudarska greblica in tavola.
La zona di produzione interessata dal Disciplinare di produzione messo a punto per la tutela dell’Igp, ovvero l’Indicazione Geografica Protetta, comprende oltre a Rude anche i paesi limitrofi: Cerje Samoborsko, Braslovje, Kotari, Manja Vas, Bukovje Podvrško e Prekrižje Plješivičko. Secondo la tradizione orale della zona, la Rudarska greblica veniva già preparata dalle mogli dei minatori nella prima metà del sedicesimo secolo. Poiché all’epoca le famiglie di minatori erano per la maggior parte povere, questa focaccia costituiva la modesta razione di cibo dei minatori, se non addirittura, il più delle volte, il loro pasto principale. La povertà diffusa costringeva le mogli dei minatori a preparare la Rudarska greblica usando soltanto ingredienti semplici (farina, latte, uova e formaggio vaccino fresco). Con ingegno e bravura, queste donne riuscirono a creare un prodotto unico che, nel tempo, è stato associato alla vita in miniera. Il nome deriva da un utensile tradizionale denominato “greblica” (paletta da forno) usato per attizzare le braci nel forno di casa dei minatori, perché la forma della focaccia ricorda quella di questo utensile. Sebbene l’abilità e la perizia delle persone siano di primaria importanza nel preparare la Rudarska greblica, altrettanto essenziale è rispettare le regole tradizionalmente previste per la preparazione del prodotto.
E allora, cos’è esattamente la Rudarska greblica? Il Disciplinare è preciso nel dettarne contenuti e forma: la pasta è sottile, lavorata a mano e cotta in forno; all’interno c’è un ripieno di formaggio fresco di latte vaccino. All’impasto a base di formaggio è possibile aggiungere noci tritate, spinaci, bietole da costa, ortiche, porri, menta e carote gialle grattugiate. Dopo la cottura in forno, la Rudarska greblica è tagliata in pezzi rettangolari di non più di 2,5 centimetri di altezza. Si presenta morbida esternamente, con un cuore succulento e cremoso che sembra sciogliersi in bocca. L’esterno della crosta è di un colore che varia dal giallo scuro al dorato. Pronta per essere consumata pochi minuti dopo la cottura, il sapore risulta ovviamente salato al palato e sprigiona un aroma di formaggio vaccino. Data la posizione geografica del territorio, la maggior parte dei residenti di Rude e della zona circostante si occupa di produzione agricola su piccola scala. E dunque l’offerta gastronomica del territorio si basa principalmente sui prodotti locali. Di cui a ben guardare la Rudarska greblica è la testimonial più amata.
“Il Samoborsko gorje e il monte Žumberak compongono una particolare area montuosa tra il fiume Sava da una parte e il suo afflusso, la Kupa, dall'altra – spiegano dall’Ente Nazionale Croato per il Turismo - questa zona, tra le Alpi e le Alpi Dinariche, ha diverse caratteristiche di una tipica area montuosa. Nonostante sia naturalmente pittoresca, accessibile e si trovi appena ad alcune decine di chilometri a sud-ovest dalla capitale Zagabria, è un'area montuosa praticamente sconosciuta ai più. L'elemento centrale della parte più alta del monte Žumberak è un lungo crinale sul quale passa il confine tra la Croazia e la Slovenia. Questo lungo dorso è noto per i suoi prati fioriti e le splendide vedute, soprattutto verso la parte croata del monte Žumberak”. La vetta Sveta Gera, con la quale il dorso termina a ovest, è la cima più alta del monte Žumberak, come pure dell'area pannonica della Croazia. Il punto più alto è segnato da un alto pilastro geodetico di cemento dal quale si apre una vista straordinaria in tutte le direzioni. Il punto dal quale partono i sentieri verso la Sveta Gera è il villaggio di Sočice, sito in una valle isolata ricca di fenomeni naturali e monumenti storico-culturali, con l'antico borgo nei pressi di Kekić Draga e la cascata di Sopot.
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