Si spilla in convento la birra della solidarietà: a Bitetto il microbirrificio artigianale per l’integrazione delle disabilità e il recupero di beni artistici

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Giovanni Bosi, Bitetto / Puglia

Il progetto è nato in piena pandemia con l’intento di dare corpo e sostanza ad un progetto per l’integrazione delle disabilità e il recupero dei beni storico-artistici, nel pieno rispetto dello spirito francescano. E’ nel convento del Beato Giacomo di Bitetto, in Puglia, che nasce la Birra Jacobus: nel solco di una radicata e antica tradizione dei frati minori, il progetto è quello che punta (con successo) alla promozione di attività solidali ed utilità sociale.

 

(TurismoItaliaNews) Il convento è quello fondato nel 1432, conosciuto per essere il luogo in cui si conserva il corpo incorrotto del beato Giacomo Varingez detto anche “Illirico” perché originario dell’Illiria, l’antica provincia romana che includeva la sua terra d’origine, Zara, dove era nato nei primi del Quattrocento. Attratto dall’ideale di Francesco d’Assisi, Giacomo vestì proprio qui l’abito francescano, intorno al 1437, con una vita improntata alla povertà e alla semplicità.

Si spilla in convento la birra della solidarietà: a Bitetto il microbirrificio artigianale per l’integrazione delle disabilità e il recupero di beni artistici

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E parlare qui di birra non è un salto dal sacro al profano. Tutt’altro. Intanto per la forte impronta sociale del progetto che è alla base dell’idea, poi perché a ben guardare questa bevanda ha praticamente fatto parte sempre della vita della comunità con il saio. Lo documenta un’antica testimonianza di Tommaso da Eccleston, frate minore del 1224: “I frati avevano trovato ricovero presso una scuola e la sera si ritrovavano insieme, accendevano il fuoco e si sedevano a cerchio tutto attorno. Al momento della conversazione e della bevanda, talvolta vi appendevano una pentola con posatura di birra e ne bevevano tutti, l’uno dopo l’altro attingendo con l’unica tazza e dicendo ciascuno qualche parola di edificazione. Come attesta uno che fu compartecipe di questa serena semplicità e santa povertà…”.

Oggi 18 frati minori danno vita al convento del beato Giacomo, amatissimo dalla gente di Bitetto che nutre una devozione verso questo mistico del passato, la cui testimonianza resta evidentemente attualissima. Oggi più che mai. Inoltre il complesso architettonico del convento, ad un paio di chilometri dal nucleo antico della cittadina delle Murge baresi, è un fiore all’occhiello da esibire con orgoglio: la chiesa seicentesca è un piccolo scrigno d'arte con il suo stupendo altare in legno dorato opera del frate Giuseppe da Soleto; il chiostro con i suoi affreschi; il convento che ha subìto rifacimenti importanti tra il Quattrocento e l’Ottocento; e naturalmente la cappellina in cui si venera il corpo del Beato, rimasto praticamente intatto dopo oltre seicento anni.

Si spilla in convento la birra della solidarietà: a Bitetto il microbirrificio artigianale per l’integrazione delle disabilità e il recupero di beni artistici

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Birra Jacobus, dunque. “Il progetto del microbirrificio artigianale è nato ad opera dell’associazione Boccale Solidale – ci spiega Padre Vincenzo Dituri, guardiano della comunità - che collabora con entusiasmo con noi Frati Minori, i laici dell’Ordine Francescano Secolare e i membri dell’Associazione Figli in paradiso, con lo scopo di promuovere attività solidali e di utilità sociale quali l’integrazione delle disabilità e il recupero dei beni storico artistici”. I frati minori e i laici dell’Ordine Francescano Secolare si occupano della produzione con l’integrazione dei ragazzi diversamente abili al momento dell'etichettatura insieme ai membri dell’associazione “Figli in paradiso”.

Il marchio scelto per la birra richiama in tutto e per tutto la storia del convento: è infatti la stilizzazione di uno degli eventi prodigiosi della vita del Beato Giacomo, il tradizionale episodio delle fave. Impegnato nel suo lavoro, il frate viene rapito in estasi nella contemplazione di Dio e sollevatosi dal suolo i suoi occhi iniziano a lacrimare copiosamente mentre un angelo rimesta la pignatta delle fave. In pratica, il logo è un riferimento espresso alle fasi di cottura e fermentazione della birra attraverso le azioni del frate. Sono 6 le differenti qualità di birra prodotte, secondo un preciso calendario annuale: Pilsner, Lager, Weiss, Ipa, Apa e Stout. Non manca l’attenzione al chilometro zero: piante di luppolo coltivate in convento, anche come elemento caratterizzante.

Si spilla in convento la birra della solidarietà: a Bitetto il microbirrificio artigianale per l’integrazione delle disabilità e il recupero di beni artistici

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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