[ REPORTAGE ] Singapore, Gardens by the Bay: qui la natura diventa architettura e la sostenibilità svela un’esperienza da vivere
Giovanni Bosi, Singapore
C’è un luogo in quell’incredibile città-stato che è Singapore, dove la frontiera tra natura e ingegneria si dissolve in un abbraccio spettacolare. Si chiama Gardens by the Bay ed è molto più di un parco: è una dichiarazione d’intenti, un manifesto di bellezza, tecnologia e visione sostenibile. Centouno ettari di verde rigenerato, sottratti al mare e restituiti alla vita, che oggi rappresentano uno dei simboli più iconici della città-Stato asiatica.
(TurismoItaliaNews) Nato da un’ambizione precisa - trasformare Singapore da “città giardino” a “città in un giardino” - questo capolavoro di paesaggismo e ingegneria ambientale è divenuto in pochi anni una delle mete più amate dai visitatori di tutto il mondo. Ma anche un laboratorio vivente dove si sperimenta il futuro del rapporto tra uomo e ambiente.
Un progetto nato da una visione globale
Il sogno di Gardens by the Bay prende forma nel 2006, quando il governo di Singapore lancia un concorso internazionale di design che coinvolge 170 studi provenienti da 24 Paesi. A vincere sono due studi britannici: Grant Associates per il Bay South Garden e Gustafson Porter per il Bay East Garden. Con loro, un team multidisciplinare di architetti, ingegneri, esperti ambientali e orticoltori locali che uniscono le migliori competenze internazionali a una profonda conoscenza del territorio. Il risultato? Tre giardini affacciati sulla Marina Reservoir — Bay South, Bay East e Bay Central — che compongono un mosaico di biodiversità, arte e innovazione. Il più grande, Bay South Garden (54 ettari), è un trionfo di creatività ispirato al fiore nazionale di Singapore, l’orchidea Vanda Miss Joaquim.
Tra cielo e terra: i Supertree Grove
L’immagine più iconica di Gardens by the Bay è quella dei Supertrees, le gigantesche strutture a forma di albero che si ergono tra i 25 e i 50 metri d’altezza, veri e propri giardini verticali che ospitano oltre 180.000 piante appartenenti a 200 specie diverse. Non sono solo spettacolari sculture urbane: i Supertrees sono motori ambientali dotati di pannelli fotovoltaici, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e tecnologie per la ventilazione naturale. Di notte si trasformano in un teatro di luci e suoni con lo spettacolo Garden Rhapsody, una sinfonia di colori che racconta la magia della natura con il linguaggio della tecnologia.
Le Cupole del futuro: Flower Dome e Cloud Forest
Nel cuore del Bay South Garden sorgono due monumenti alla sostenibilità: la Flower Dome e la Cloud Forest, due serre avveniristiche che riproducono i climi del mondo. La prima ospita un ecosistema di piante provenienti dalle regioni mediterranee e semi-aride del pianeta; la seconda, invece, immerge il visitatore in una foresta tropicale montana, con cascate artificiali e nebbie sospese. Dietro la loro bellezza si cela una rivoluzione ingegneristica: i biomi utilizzano un complesso sistema di ventilazione e climatizzazione che riduce il consumo energetico di circa il 30% rispetto ai sistemi tradizionali, grazie a tecnologie d’avanguardia per il raffreddamento sostenibile. Sono spazi in cui la scienza si mette al servizio dell’arte botanica e dell’educazione ambientale.
Turismo, sostenibilità e identità
Gardens by the Bay non è solo un’attrazione turistica da record, ma una dichiarazione di identità nazionale. Rappresenta la Singapore che guarda al futuro, capace di conciliare densità urbana e natura, tecnologia e poesia. È un luogo pensato per tutti — cittadini, famiglie, viaggiatori, studiosi — da fruire e custodire, come recita il motto del parco. Ogni visita diventa un’esperienza sensoriale e culturale: un viaggio tra ecosistemi lontani, installazioni artistiche, giardini tematici e spazi educativi che raccontano come la natura possa essere non solo protetta, ma celebrata.
Una città in un giardino
Con Gardens by the Bay, Singapore ha compiuto un salto concettuale epocale: non più solo una città “verde”, ma una città che vive dentro il verde. Un laboratorio urbano che unisce estetica, ricerca scientifica e partecipazione pubblica, dove il futuro della sostenibilità prende forma concreta — tra il profumo dei fiori e il luccichio delle luci riflesso sull’acqua della Marina Bay. In un mondo sempre più segnato dal cambiamento climatico, questo luogo è una risposta poetica e potente: un invito a immaginare città che respirano, crescono e fioriscono insieme ai loro abitanti.
Gardens by the Bay è molto più di un parco. È un simbolo di armonia tra l’uomo e la natura, un giardino planetario nel cuore di Singapore che ci insegna, con grazia e rigore, come la bellezza possa diventare sostenibilità.
Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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