Un’isola felice a due passi dal Belpaese: la Carinzia strizza l’occhio agli italiani
Giacomo Celletti, Carinzia / Austria
Lewis Carroll, creatore di Alice nel Paese delle Meraviglie, parlò per primo di un luogo incredibilmente lontano dalla quotidianità che ci circonda. Sebbene sia difficile (ma nemmeno tanto) da immaginare, un’isola felice a due passi dall’Italia esiste davvero. Anche se di isola ha ben poco. Stiamo parlando della Carinzia, regione meridionale dell’Austria al confine con Friuli - Venezia Giulia e Veneto, le cui città principali sono Klagenfurt (la capitale amministrativa), Villach (importante snodo autostradale centro-europeo), Feldkirchen e Velden.
(TurismoItaliaNews) Questa regione racchiude in sé tutte le peculiarità che un avanzato Paese europeo dovrebbe avere: ambiente, economia, finanza, arte, turismo, eco-sostenibilità. Ma andiamo con ordine. L’ambiente naturale carinziano è fortemente caratterizzato da vette mozzafiato e laghi color zaffiro, che con il passare dei secoli hanno dato vita ad un binomio vincente che ogni anno attrae milioni di viaggiatori da tutta Europa, russi e tedeschi su tutti.
È un paradiso ambientale per qualsiasi tipo di turismo: sci, alpinismo, viaggi in famiglia, pesca, ciclismo, trekking, equitazione, parapendio. I patiti del wellness, poi, scopriranno qui il loro El Dorado. Sparsi per tutto il territorio vi sono numerosi spa e centri benessere di primo livello. I laghi di Wörthersee, Ossiachersee, Faakersee, Millstaettersee sono tutti navigabili (rigorosamente con barche a motore elettrico o a vela, ad eccezione dei mezzi di soccorso e della guardia forestale), pescabili in quanto in eccellente stato di salute e a ridosso dei principali centri turistici come Velden, Pörtschach, Anneneim, Bodensdorf, Steindorf, Faak e Millstatt.
Innumerevoli gli impianti sciistici di ultima generazione che si diramano su tutta la regione montuosa. Villach ospita la Villacher Alpenarena, un complesso di trampolini per il salto con gli sci, dove nel corso degli anni si sono svolte alcune tappe della Coppa del Mondo. Da Anneneim, sul lago di Ossiach, parte la comodissima cabinovia che giunge al rifugio del Gerlitzen, a quota 1911 metri. Bad Kleinkirchheim, a meno di un’ora da Villach, è la zona preferita dai cultori dello sci e dello snowboard, con piste utilizzabili anche di notte grazie ad impianti di illuminazione di primo livello. Nel 2012 si è svolta qui l’Audi Fis Ski World Cup femminile.
Nella pittoresca cittadina di Gmünd, a meno di 40 minuti di auto da Villach, trovi ciò che non ti aspetti: il Museo Porsche. Si tratta di un interessante quanto suggestivo museo privato dedicato alla casa automobilistica di Stoccarda fondata da Ferdinand Porsche, il quale durante la Seconda Guerra Mondiale nascose proprio qui i suoi progetti per evitare che fossero rubati o distrutti dai tumulti bellici. Superando Gmünd e percorrendo per 30 chilometri verso ovest la statale L12 in direzione Malta, si giunge alla Kölnbreinsperre, la più alta diga d’Austria. È possibile godere di un panorama mozzafiato affacciandosi dall’Airwalk, una terrazza ancorata alla facciata nord della diga ad un’altezza di 200 metri. Costruita tra il 1971 e il 1978, dando origine al bacino di Kölnbrein, si trova lungo la Strada Alpina del Malta a quota 2000 metri (l’ingresso è di 18 euro a veicolo).
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In Carinzia troviamo, inoltre, alcuni tra i migliori campi da golf d’Europa e centri ippici d’avanguardia. Il turismo invernale e il turismo estivo giocano in pari maniera un ruolo fondamentale per l’economia di questa regione che vede il suo periodo di stallo soltanto nei mesi di novembre e aprile, che rappresentano per ovvie ragioni i cambi di stagione. I turisti italiani trovano, come gli altri, accoglienza e facilità di comunicazione: la lingua italiana è insegnata nelle scuole.
Gli appassionati di storia dell’arte non rimarranno di certo a bocca asciutta. Il comprensorio di Villach conserva edifici e monumenti di particolare interesse e valore: la chiesa parrocchiale urbana di San Giacomo (St. Jakob) e il campanile più alto della Carinzia, la chiesa di San Nicola (St. Nikolai) entrambi di epoca gotica; e poi la chiesa parrocchiale di Santa Croce di epoca barocca, il Castello di Landskron risalente addirittura al IX secolo avanti Cristo (con vista sul lago di Ossiach e sull’area urbana di Villach), il Museo Civico che accoglie reperti che vanno dal Neolitico fino alla storia più recente.
Dal paesino di Kolbnitz è possibile risalire il gruppo roccioso del Reißeck (Reisseck) grazie alla funicolare che giunge fino alla stazione di Schoberboden a quota 1560 metri, dalla quale poi si sale a bordo del trenino Reißeck Höhenbahn che vede la sua unica fermata nella stazione di Reißeck ad un’altezza di 2250 metri. Piccola curiosità: in alcuni punti del suo tragitto, la funicolare raggiunge la vertiginosa pendenza dell’82%. Per i più esigenti c’è invece Velden, la vera chicca della Carinzia sul lago di Wörther. Potremmo definirla la Porto Cervo d’Austria, visto che il tenore di vita qui è davvero alto, caratterizzato dalla presenza stabile di austriaci e stranieri notevolmente facoltosi, che trovano in Velden una vera e propria culla nella quale adagiarsi.
Avendo parlato in maniera corposa delle caratteristiche ambientali e turistiche, non si può fare a meno di parlare del grande dinamismo economico e imprenditoriale della regione austriaca. Fino a 15 anni fa la Carinzia era una delle ultime regioni austriache in fatto di Pil. Oggi rappresenta il motore trainante del Paese grazie ad un'impostazione economica e statale che permette a tutti di poter esercitare il proprio business in modo soddisfacente e allo stesso tempo di godere di servizi pubblici come trasporti, infrastrutture, servizi energetici, burocratici, assicurativi e finanziari di altissima qualità. Le strade e le autostrade sono tra le migliori d’Europa, in eccellenti condizioni, nessuna imperfezione o incuria. Per non parlare dei costi: l’abbonamento annuale per l’autostrada costa poco più di 80 euro.
La burocrazia opera in maniera eccelsa, i tempi di attesa per un qualsivoglia certificato, permesso o rimborso sono ridotti quasi al minimo; la criminalità in Carinzia può essere paragonata ad una creatura mitologica: non vi è la minima traccia. L’energia elettrica ha bassissimi costi per i consumatori, dal momento che l’Austria gode di una autoproduzione di idroelettricità, grazie ai numerosi bacini naturali e artificiali di cui è ricca.
Le aziende private, qui, non trovano ostruzione e isolamento da parte degli organi pubblici, ma anzi ricevono sostegno e incentivi. L’imposizione fiscale austriaca è roba che farebbe venire le convulsioni a Mario Monti, dal momento che tutte le società di capitali pagano allo Stato un’imposta fissa del 25% sugli utili, senza dover versare un centesimo di Irap. Del famigerato redditometro, poi, neanche l’ombra. Ciò consente alla regione, e in definitiva all’intero Paese, di mantenere un target economico rampante, permettendo a tutti di lavorare, guadagnare, spendere, risparmiare e vivere. Insomma un posto normale, ma che a tratti sembra davvero il Paese delle Meraviglie.

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