Pescara, ecco il Ponte del Mare: il super-ponte tecnologico che dà continuità al Corridoio Verde Adriatico, da Ravenna a Santa Maria di Leuca

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Giovanni Bosi, Pescara

Ha finito con il diventare uno di quei nuovi simboli della città che poi si traducono in attrazioni. Sia per la spettacolorità che per l’utilità, in questo caso la mobilità urbana. Pescara, proiettata da tempo verso una sostenibilità pensata per una migliore qualità della vita, offre una prospettiva d’osservazione diversa: è il Ponte del Mare, la tecnologica passerella ciclopedonale che collega la riviera Sud con quella Nord, Ma chiamarla semplicemente “passerella” potrebbe essere riduttivo…

 

(TurismoItaliaNews) A ben guardare il Ponte del Mare di Pescara è una soluzione tecnologica di grande interesse, tanto che percorrerla diventa l’occasione per dare uno sguardo alla città che si estende lungo la riviera adriatica ma anche per osservarne le modalità costruttive. Intanto va detto che bypassando il fiume Pescara, permette di creare la necessaria continuità al Corridoio Verde Adriatico, ovvero la pista ciclabile che corre lungo tutta la costiera da Ravenna a Santa Maria di Leuca. Soluzione tecnologica, si diceva.

Pescara, ecco il Ponte del Mare: il super-ponte tecnologico che dà continuità al Corridoio Verde Adriatico, da Ravenna a Santa Maria di Leuca

Pescara, ecco il Ponte del Mare: il super-ponte tecnologico che dà continuità al Corridoio Verde Adriatico, da Ravenna a Santa Maria di Leuca

Pescara, ecco il Ponte del Mare: il super-ponte tecnologico che dà continuità al Corridoio Verde Adriatico, da Ravenna a Santa Maria di Leuca

Il progetto esecutivo firmato dallo Studio De Miranda Associati, con l’analisi strutturale messa a punto dall’ingegner Thomas Dusatti - Delta Ingegneria, e tutti gli aspetti legati a geotecnica e fondazioni curati dall’ingegner Bruno Bianco - Studio Igm, ha portato alla costruzione di un impalcato munito di un sistema di smorzamento per stabilità sotto l’azione del vento e dei pedoni. Il Ponte è dotato di 8 campate di luce variabile, con il percorso ciclabile che ha una lunghezza di 465 metri, mentre quello pedonale è decisamente più corto: 172 metri. La curiosità che dà lungo ad una sorta di “gioco”, è infatti legata proprio alla differenziazione degli spazi di percorrenza. L’impalcato della parte sospesa è reticolare tridimensionale, con profili aperti imbullonati in acciaio con le estremità costituite da strutture miste acciaio-calcestruzzo.

Il costo complessivo dell’opera è stato di 6 milioni e mezzo di euro. A realizzare il tutto è stato il raggruppamento temporaneo di imprese MosPeCa, De Cesaris, Solisonda, mentre il costruttore metallico è stata la Pichler Projects Srl. Quest’ultima è un’azienda dalla grande storia. Ecco perché. I fratelli Pichler sognano in grande quando, nel 1978, si uniscono per fondare l'impresa. Ferdinand, affascinato dalla maestria artigianale del padre fabbro, vive con pragmatismo e industriosità il mondo produttivo legato all'acciaio. Walter, attratto dall'architettura e dalla possibilità di viaggiare, ne sviluppa il potenziale tra cantieri, grandi opere e infinite prospettive. Oggi – a decenni di distanza da quella prima, decisiva, unione di intenti – l’azienda Pichler projects conta oltre 250 collaboratori e collaboratrici con innumerevoli progetti internazionali. “In un tempo relativamente breve, quel sogno nato in Val d'Ega è diventato realtà – spiegano dalla Pichler Projects - dal cuore delle Dolomiti abbiamo portato la nostra filosofia produttiva e il nostro saper fare nel mondo. Un importante traguardo raggiunto con passione, impegno e fiducia; sapendo di poter contare su una risorsa nella quale crediamo profondamente: i nostri collaboratori”.

E per Pescara un’attrazione sicuramente da vedere, da sperimentare sia a piedi che in bicicletta.

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