Palermo, i 400 anni del Festino di Santa Rosalia: tra fede e tradizione si ricorda la liberazione della città dalla peste

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Sono trascorsi quattro secoli dall’evento prodigioso che portò alla liberazione di Palermo dalla peste: la rievocazione dell’esposizione delle spoglie mortali della santa, ritrovate nel 1624 sul Monte Pellegrino, si ripete ogni anno puntualmente il 14 luglio. Con l’appuntamento più atteso: il corteo e il Carro trionfale con il simulacro della Patrona di Palermo. Il Festino si sviluppa lungo il Cassaro, l’asse principale del centro storico cittadino.

 

(TurismoItaliaNews) Palermo ricorda quest’anno il quattrocentesimo Festino in onore della sua Santa Patrona. Era, infatti, il 15 luglio 1624 quando Geronima La Gattuta trovò, dentro la grotta di monte Pellegrino, il corpo di Santa Rosalia. La città, intanto, dal 7 maggio precedente, era stata colpita dalla peste. “Mentre i palermitani cercavano un segno – spiega lo storico dell’arte Filippo Sapienza - dalle rivelazioni celesti arrivò la speranza invocando l’antica romita, che visse al tempo dei Normanni. Il ritrovamento delle reliquie riaccese l’identità comunitaria e il barocco fu terreno fertile per la riproposizione di valori ideali e municipali: il Festino, infatti, celebrò il trionfo della Santa e allo stesso tempo la magnificenza del Senato. Un evento tra realtà storica ed eventi sovrannaturali non basta a spiegare come, nel tempo, questa devozione sia diventata un sentimento così profondo: Rosalia è Palermo e Palermo è Rosalia”.

Palermo, i 400 anni del Festino di Santa Rosalia: tra fede e tradizione si ricorda la liberazione della città dalla peste

A Filippo Sapienza è stato affidato il bollettino illustrativo di Poste Italiane che accompagna l’emissione del francobollo appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato proprio al Festino di Santa Rosalia, nel 400° anniversario. Il dentello postale in circolazione dal 14 luglio ha il valore della tariffa B pari a 1.25 euro, una tiratura di duecentomilaquattro esemplari, e raffigura il momento topico del Festino in cui il corteo e il Carro trionfale con il simulacro della Patrona, a metà del suo percorso, giunge ai Quattro Canti. Il Carro trionfale raffigurato è stato realizzato da Luigi Marchione nel 2005 ed è riprodotto per gentile concessione dello stesso autore e del Comune di Palermo.

“La festa – spiega ancora lo storico dell’arte Filippo Sapienza - si snoda a partire dal 10 luglio, con la tradizionale offerta della cera da parte del sindaco e di tutto il popolo. La sera del 14 luglio, invece, l’intero asse principale di Palermo diventa il palcoscenico più grande del mondo e un chilometro di luminarie accompagnano il tragitto del carro trionfale: pittori, scultori, architetti, attori, attrici, trapezisti, danzatori, musicisti, insomma, una vera e propria kermesse d’arte. La prima tappa è il Palazzo Reale - residenza della Santa prima della vita eremitica - dove si ricorda l’arrivo della peste. La seconda tappa è la Cattedrale Arabo-Normanna, luogo dove sono custoditi i resti della Santuzza; qui, ogni anno, viene rievocato il miracolo. Cuore del corteo e della città è, invece, la terza tappa, ‘i quattro canti’; qui, il primo cittadino offre a nome di tutti un mazzo di rose e, al grido “viva Palermo e Santa Rosalia”, una pioggia di petali scende dal cielo. L’ultima tappa, infine, Porta Felice, luogo della liberazione dal male e dei tradizionali fuochi d’artificio”.

Palermo, i 400 anni del Festino di Santa Rosalia: tra fede e tradizione si ricorda la liberazione della città dalla peste

Palermo, i 400 anni del Festino di Santa Rosalia: tra fede e tradizione si ricorda la liberazione della città dalla peste

Il 15 luglio, la tradizionale processione religiosa con le reliquie custodite dentro la prestigiosa urna argentea. Il carro, le luminarie, il caldo, i sapori, le voci, le reliquie, l’incenso, l’anguria, le tradizionali lumache, il popolo: la festa di santa Rosalia è un insieme di elementi che rendono unica la città di Palermo nel cuore dell’estate. L’amministrazione comunale, per questo evento, ha scelto il tema della Speranza, da cui è possibile trarre diverse riflessioni a partire proprio dal senso comunitario: Rosalia che libera dalla peste è, in ogni tempo, la guarigione dalla malattia, dall’individualismo soffocante, è la salvezza nutrita dalla fiducia e dalla speranza, soprattutto nella prospettiva dello stare insieme e sentirsi un’unica comunità variopinta da diverse culture e sintesi della vita mediterranea. La Santuzza è l’immagine dell’accoglienza e della speranza, china verso i suoi devoti, attenta ai bisogni, così come è stata raffigurata in scultura in occasione di questo quarto centenario, conclude Filippo Sapienza.

 

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