Ste Project 2015-2018, un'occasione per contribuire al monitoraggio e alla salvaguardia delle scogliere coralline del Mar Rosso

Da sempre le scogliere coralline del Mar Rosso sono famose per i loro colori e i fantastici spettacoli naturali che offrono ai numerosi turisti in visita ogni anno. Tanto affascinanti quanto delicate, sono importantissime fonti di biodiversità marina ma il deterioramento di questi ambienti è, purtroppo, un problema all'ordine del giorno. Un costante monitoraggio offre preziose informazioni che possono essere sfruttate per tutelare e conservare gli habitat marini.

 

(TurismoItaliaNews) Ste, ovvero Scuba Tourism for the Environment, è il più grande monitoraggio della biodiversità delle scogliere coralline dal Mar Rosso. Da 8 anni, raccoglie dati sullo stato di salute dei reef delle diverse aree di questo straordinario habitat in collaborazione con turisti volontari. Dopo la pubblicazione dell’articolo scientifico su “Biodiversity and Conservation”, il progetto ha ricevuto i finanziamenti per proseguire il monitoraggio per altri 4 anni e dunque il progetto continuerà a coinvolgere snorkelisti e subacquei ricreativi fino al 2018, grazie al fondamentale contributo dei suoi sponsor, in particolare il Ministero del turismo e l’Ente del turismo egiziano e il tour operator Settemari. Il progetto, coordinato del Marine Science Group (www.marinesciencegroup.org) del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche ed Ambientali, collabora con numerose strutture turistiche in diverse località del Mar Rosso, che grazie ad appositi questionari di rilevamento, coinvolgono i turisti nella raccolta delle informazioni sugli organismi avvistati durante le escursioni in mare.

I risultati di questa costante analisi della biodiversità e della qualità ambientale sono presentati ogni anno al governo egiziano, fornendo indicazioni sullo stato di conservazione delle scogliere coralline e sull’efficacia delle misure di gestione. In otto anni di ricerca sono stati compilati oltre 32mila questionari di rilevamento, equivalenti a circa 26mila ore di immersione (cifra inimmaginabile, e con costi incalcolabili, se i rilevamenti fossero stati eseguiti dai singoli ricercatori), che hanno permesso di mappare 122 siti d’immersione lungo le coste Egiziane, del Sudan e dell’Arabia Saudita.

 

Ricercatori, manager ambientali e organi governativi di tutto il mondo hanno la possibilità di prendere visione del metodo utilizzato dal progetto Ste e di comprendere come la collaborazione con i volontari rappresenta un prezioso strumento per la tutela e la conservazione dell’ambiente marino. Infatti lo scorso febbraio, i risultati della ricerca sono stati pubblicati su “Biodiversity and Conservation”, importante rivista scientifica che discute i diversi aspetti riguardanti l'analisi e la conservazione della biodiversità, in particolare rispetto al suo sfruttamento sostenibile da parte dell'uomo.

Recreational Citizen Science. Il progetto “Scuba Tourism for the Environment - Red Sea Biodiversity Monitoring Program” è un progetto che prosegue un filone di ricerca ideato da Msg nel 1999. Questo approccio di ricerca, consente di coinvolgere volontari nella raccolta di dati ambientali marini senza modificare l’aspetto ricreativo dell’attività subacquea. Il vantaggio di questo metodo di ricerca consiste nel riuscire a coinvolgere un elevato numero di volontari, pur mantenendo scientificamente accettabile l’affidabilità dei dati raccolti. Questo è possibile grazie all’utilizzo di un metodo di ricerca standardizzato, basato sull’utilizzo di indicatori facilmente riconoscibili anche da operatori non professionisti.
www.steproject.org

 

Marine Science Interdisciplinary Research GRoup (Msg) è un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna fondato nel 1997. Il gruppo di ricerca studia le relazioni tra l’ambiente e le dinamiche della biodiversità. www.marinesciencegroup.org

 

Per saperne di più
www.marinesciencegroup.org
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