Sulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordi

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Giovanni Bosi, Canelli / Piemonte

Emozioni d’altri tempi in un territorio che è già bello soltanto a vedersi. Ma che regala tanto altro quando ci si addentra nei suoi borghi. Siamo in quello che l’Unesco ha voluto iscrivere nella lista mondiale del patrimonio dell’Umanità per la sua unicità: i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte. E quale modo migliore per esplorarle se non a bordo di un treno storico trainato da una sbuffante locomotiva a vapore, su quei binari ugualmente salvaguardati per l’identità culturale che rappresentano… Destinazione Canelli.

 

(TurismoItaliaNews) Le suggestioni più grandi parlano di romanticismo, ricordi, affezione, persino simpatia. Sì, perché quando un treno trainato da una locomotiva a vapore attraversa un territorio scatena tutto questo. E non soltanto in chi viaggia a bordo di vagoni d’epoca sapientemente riportati al lustro originario della Fondazione Fs, ma anche in chi assiste al loro passaggio ai bordi di binari rimasti per tanti anni inutilizzati e adesso riscoperti e opportunamente valorizzati. I bambini guardano incuriositi e agitano le mani in segno di saluto, gli adulti sorridono e scattano foto con gli smartphone. E’ qualcosa assolutamente da condividere sui social.

Sulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordi

Sulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordiSulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordi

Sulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordi

La linea ferrata che si percorre è quella che dal 1870 in Piemonte - sulle tracce di Cavour che ne fu il più arduo promotore - unisce Asti, Castagnole delle Lanze, Nizza Monferrato, Canelli e Mortara. Ben 45 km di binari lungo due storici tracciati creati per unire le Langhe al Monferrato, che hanno rischiato grosso quando nel 2012 si decise per la chiusura anche dell’ultimo tratto ancora percorribile. Ma la sagacia dei produttori vitivinicoli e di quanti hanno sempre visto in quella linea ferrata un’opportunità di crescita turistica in un territorio vocato alla sostenibilità, ha consentito di arrivare alla loro riattivazione, con la possibilità di programmare treni storici – cioè formati da materiale opportunamente restaurato – per viaggi alla scoperta di luoghi straordinari. E a dimostrare il senso di questo patrimonio è il TrEno delle Langhe, Monferrato e Roero, organizzato dalla società Lmr Events Srl in tandem con Fondazione Fs Italiane ed altri attori del territorio. Un autentico successo.

“Crediamo fermamente in questo progetto – ci dice Gianluigi Pio Maria Barone mentre a bordo di una carrozza di III classe, con sedili rigorosamente di legno, viaggiamo da Torino in direzione di Canelli – non solo per il piacere di scoprire a bordo di un treno storico, ma anche per raggiungere in maniera sostenibile i luoghi più ameni del Piemonte. Peraltro le nuove generazioni non hanno neppure conosciuto un simile modo di viaggiare: vedere una locomotiva che sbuffa piace davvero a tutti”.

Le cantine sotterranee di Bosca, a Canelli

Le cantine sotterranee di Bosca, a Canelli

E in effetti è proprio così: affacciarsi al finestro del proprio vagone “centoporte” e guardare il territorio che scorre davanti ai nostri occhi mentre in cima al convoglio c’è un’incredibile macchina nera alimentata a carbone e governata da ferrovieri in divise del passato, dona sensazioni uniche. Per il 2022 il programma di TrEno è ricco e variegato, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma possiamo assicurarvi che sarebbe bellissimo poterli fare tutti quei viaggi in calendario. Il nostro ci ha condotto fino a Canelli, uno dei santuari internazionali del vino. Qui l’enologia e la viticoltura hanno segnato la storia, il paesaggio, l’economia e l’identità stessa della comunità. Una vocazione vinicola che si è consolidata nei secoli con l’insediamento e i successi commerciali dell’industria spumantiera; il primo spumante italiano è nato qui ad opera di Carlo Gancia. La cittadina, al confine tra Langhe e Monferrato, è storicamente divisa tra il Borgo e la collina denominata Villanuova, che ha conservato un assetto urbanistico medievale, dominato dal Castello Gancia, residenza signorile nata sulle rovine dell’imponente fortificazione dell’anno Mille.

L’attrazione sono ovviamente le cantine storiche, autentico Patrimonio dell’Umanità, “cattedrali sotterranee” come chiamato qui i 20 km di gallerie scavate nel tufo, nel sottosuolo di Canelli, appartenenti a molte storiche aziende vinicole come Bosca, Contratto, Coppo, Gancia e distillerie come Bocchino. Del resto, come riporta la motivazione del sito Unesco “la cultura vitivinicola piemontese costituisce la base dell’identità della Regione e le eccellenze delle tecniche di coltivazione, le innovazioni negli aspetti produttivi, l’evoluzione di secolari saperi artigianali e tecnologici, oltre che la qualità dei vini prodotti, ne fanno un riferimento su scala mondiale. In questi territori nel 1865 nacque il primo spumante italiano, dei Fratelli Gancia”.

Per una sosta dedicata alla gastronomia tradizionale, da non perdere è l’Osteria dei Meravigliati

Per una sosta dedicata alla gastronomia tradizionale, da non perdere è l’Osteria dei Meravigliati

La Canelli sotterranea che si sprofonda per più piani nelle viscere delle colline non era solamente un luogo di lavoro o un ambiente suggestivo ma, rappresentava e testimoniava la storia enologica non solo del territorio, ma anche nazionale. Da un primo rapido e superficiale censimento risultò che agli inizi del Novecento esistevano più di cinquanta aziende imbottigliatrici tutte dotate di ambienti sotterranei indispensabili alla lavorazione di vermouth e spumanti. Alle quattro cantine attualmente visitabili si aggiungevano quindi chilometri sotterranei ora abbandonati. Nel giro di pochi anni si è compresa l'importanza di queste testimonianze e ci si è resi conto che Canelli ha un esteso patrimonio architettonico di cantine che per la loro imponenza meritano il titolo di “cattedrali sotterranee”. Come quelle dell’azienda Bosca: volte imponenti, spazi grandiosi, installazioni artistiche permanenti. “Le Cantine di Canelli non sono soltanto una meravigliosa testimonianza della civiltà vinicola piemontese, ma anche l’emozionante rappresentazione delle opere che l’ingegno umano sa produrre” ci fanno notare.

E meraviglia nella meraviglia, è il privilegio di poter visitare il magnifico giardino all’italiana di Castello Gancia, che riconduce agli splendori del Seicento. Un’esplosione di natura sapientemente guidata dall’uomo, curatissimo in ogni dettaglio e con essenze che lo rendono una sorta di giardino botanico, dove crogiolarsi al sole. Lo stesso che fa maturare quelle uve che ci regalano vini e spumanti unici. Per una sosta dedicata alla gastronomia tradizionale, da non perdere è l’Osteria dei Meravigliati, in un antico palazzo che è pure sede dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, che propone tutta la migliore produzione vinicola del territorio. A due passi da qui parte la Via degli Innamorati, il percorso pedonale ispirato dalla visita a Canelli, nel 1983, dell’artista francese Raymond Peynet, creatore dei celebri “innamorati”.

Canelli, il Castello Gancia

Canelli, il giardino del Castello Gancia

Sulla strada (ferrata) dello Spumante italiano: a Canelli con il Treno storico del Monferrato, tra suggestioni e ricordi

Il sito Unesco. Patrimonio culturale dal 2014, i Paesaggi vitivinicoli del Piemonte sono formati da cinque aree vinicole distinte e un castello: la Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour. Il sito comprende colline ricoperte di vigneti, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medievale che svettano nel panorama e si distingue per l’armonia e l’equilibrio tra le qualità estetiche dei suoi paesaggi e le diversità architettoniche e storiche dei manufatti associati alle attività di produzione di vini, internazionalmente riconosciuti tra i più importanti prodotti enologici del mondo.

Per saperne di più
Lmr Events
Via del Castello 33 - Canelli (At)
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trenolmr.com

 

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