Antiche città del Mediterraneo: i tesori archeologici del Portogallo raccontano capitoli importanti di storia condivisa

images/stories/portogallo/2022_CittaAnticheMediterraneo.jpg

 

Eugenio Serlupini, Lisbona / Portogallo

Splendidi reperti di artigianato raffinatissimo che arrivano da lontano per documentare il ruolo delle antiche città del Mediterraneo non solo nei commerci e negli scambi, ma anche nella crescita e nella condivisione culturale di altri popoli. Arrivano dal Museo di Mértola, dal Museu Rainha Dona Leonor, dal Museo Municipale di Tavira e dal Museo Nazionale di Archeologia, tutti in Portogallo, per raccontare attraverso le ceramiche del passato capitoli importanti di storia condivisa.

 

(TurismoItaliaNews) Il protagonista centrale è il Mediterraneo, quel mare nostrum che dallo stretto di Gibilterra a quello del Bosforo ha consentito - come ponte fra territori, culla di alcune tra le più antiche civiltà e teatro principale della storia e della cultura – ai tanti diversi popoli di venire a contatto nel corso dei millenni e di scambiare le rispettive conoscenze. Ad inquadrare da questo punto di vista le antiche città del Mediterraneo, partendo proprio dai reperti archeologici conservati nei diversi musei del Paese, è il Portogallo, puntando su questo tema nell’ambito di EuroMed Postal, vale a dire l’Unione Postale per il Mediterraneo, l’organizzazione costituita a Roma nel 2011 dagli operatori postali della Regione Mediterranea sotto l’egida dell'Unione Postale Universale (Upu), arrivando oggi a contare 23 membri. Ogni anno EuroMed invita i Paesi aderenti ad emettere francobolli su un tema condiviso, che per il 2022 è appunto quello delle antiche città del Mediterraneo. Lisbona ha così deciso di mettere in circolazione quattro dentelli postali a cui viene affidato il compito di dimostrare il ruolo svolto dalle proprie antiche civiltà nel corso dei secoli.

Faro

Faro

E a parlarne è stato chiamato l’archeologo Virgilio Hipolito Correia del Museu Monográfico de Conimbriga: “Fin dall’età del bronzo, i rapporti tra Occidente e Mediterraneo sono stati intensi, con ricadute di vasta portata sull’organizzazione dei popoli venuti a contatto. Una delle testimonianze più antiche e significative di questi rapporti e dei loro effetti, è l’adozione della scrittura durante la prima età del ferro nel sud-ovest della penisola iberica, dal VII secolo a.C. Una vera e propria svolta che avviene nel contesto di un fenomeno generale di urbanizzazione di quelle comunità, da cui sono nate le città di questa parte del mondo”. Non solo: nel sud-ovest peninsulare, intorno alla mitica città di Tartessos e grazie ai contatti della regione con i Fenici, acquista particolare rilevanza l'epigrafia funeraria, la più antica scrittura conosciuta dell'Occidente. La stele funeraria di Abóbada, Almodôvar (dall'arabo Almudaûár) è un buon esempio di questo tipo di espressione, con l'iscrizione che circonda la rappresentazione di un uomo, vestito nello stile dei guerrieri iberici raffigurato, ad esempio, su ceramiche di Llíria (Valenzano).

Contatti che hanno successivamente determinato nella penisola iberica un continuo flusso di importazioni, in particolare di ceramiche greche, che ha raggiunto il culmine durante il IV secolo a.C. Un significativo gruppo di queste ceramiche è stato ritrovato nella necropoli di Olival do Senhor dos Mártires, vicino ad Alcácer do Sal - l'antica Bevipo, la romana Salacia, la musulmanz al-Qasr — a dimostrazione degli sforzi compiuti da quelle comunità nella rappresentazione sociale delle loro componenti più eminenti, non solo nell'epigrafia, ma anche nella cura dei sontuosi corredi funerari che accompagnavano il defunto. La scena raffigurata è un sacrificio agonistico compiuto da giovani efebi. I contatti con il Mediterraneo sono stati continui per più di un millennio, principalmente con l'integrazione della Lusitania nell'Impero Romano, di cui era la provincia più occidentale, ai limiti del mondo conosciuto.

Lisbona

Lisbona

Ma la distanza non è mai stata un ostacolo insormontabile, come ha continuato a non esserlo nel periodo dell'espansione musulmana. Il popolo occidentale non ha perso il gusto per le rappresentazioni, come attesta il Vaso de Tavira, la cui imponente decorazione plastica (quattordici figure, di cui dodici sono arrivate fino a noi) sembra alludere a un rapimento nuziale, dove sono raffigurati guerrieri, musicisti (suonando tamburo e adufe) e vari animali, comprese le colombe su una torre. Il vaso, per il contesto e le sue caratteristiche tecniche, è una produzione della fine dell’XI - inizio del XII secolo, realizzata dopo che la città di Tabîra aveva acquisito importanza nell’organizzazione della regione sotto il dominio califfale e la successiva taifa (principato musulmano indipendente) di Shantamariyya al-Gharb / Santa Maria do Ocidente (Santa Maria dell'Occidente), nome con cui all'epoca era conosciuta l'attuale Faro. Un’altra importante città di Gharb al-Andalus era Mārtulah (Mértola), che ha ugualmente radici nell'età del ferro e che, dopo la disintegrazione del dominio Almoravid (a metà del XII secolo), divenne autonoma sotto l'autorità di Tashfin al -Lamtuni.

“Questo secolo segna l'apice e la massima diffusione della ceramica invetriata con la tecnica della ‘cuerda seca totale’ (espressione riferita al metodo di isolamento delle zone smaltate dei diversi colori). Una delle realizzazioni di questa tecnica, oltre alla comunissima rappresentazione di animali e motivi floreali, è l'iscrizione di baraka (benedizione), nella quale i ceramisti hanno sfruttato al massimo le potenzialità grafiche della scrittura araba, utilizzando la parola, che è rappresentata dalle tre consonanti, come motivo decorativo e insieme religioso” chiosa Virgilio Hipolito Correia.

Lisbona

Chi siamo

TurismoItaliaNews, il web magazine che vi racconta il mondo.

Nasce nel 2010 con l'obiettivo di fornire un'informazione efficace, seria ed obiettiva su tutto ciò che ruota intorno al turismo...

Leggi tutto

Questo sito utilizza cookie, di prima e di terza parte, per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Leggi la Cookie Privacy...