Andar per castelli, cantine e musei del cibo: in Emilia un itinerario imperdibile racconta il bello e il buono di eccellenze incredibili [VIDEO]

Giovanni Bosi, Piacenza
Mille suggestioni, racconti di persone appassionate, miti e leggende, scorci mozzafiato, architetture ardite, eccellenze che raccontano il Belpaese che amiamo. Un viaggio nelle terre del Ducato, alla scoperta dei suoi castelli, dei suoi personaggi e delle sue bontà enogastronomiche ti fa tornare a casa arricchito. Di sensazioni in primis. E poi dal punto di vista culturale e della conoscenza delle tradizioni. Per la promozione di tutto questo è nato un progetto transnazionale che vede protagonista il Gal del Ducato in tandem con i cugini portoghesi del Gal Adril – Vale do Lima e l’irrinunciabile collaborazione dell’Associazione Castelli del Ducato.
(TurismoItaliaNews) Alla base di tutto c’è uno scambio di esperienze tra la rete delle Dimore Storiche del territorio portoghese e il circuito dei Castelli del Ducato grazie al programma Leader “Historical Houses and Cultural Heritage”: lo scopo è di far conoscere il modello italiano dei Castelli del Ducato, da 24 anni rete turistica culturale focalizzata su rocche, fortezze e storiche dimore, con particolare attenzione allo stretto rapporto tra valli con vigneti, aziende agricole e vitivinicole e roccaforti aperte al pubblico lungo le Strade Vini e Sapori dell’Emilia. Ce n’è abbastanza per rimanere ammaliati. Ma pure sorpresi e rapiti da tanta bellezza. Del resto, essere viaggiatori equivale a dire conoscere quanti più attori possibili sui territori. E un circuito di questo tipo lo assicura eccome.
Siamo negli splendidi territori dell’Emilia, tra le province di Piacenza e di Parma. Luoghi ricchi di storia da qualunque punto di vista li si guardi. Il bello è che trovi, imprevedibilmente, castelli dietro l’angolo, fortezze, residenze gentilizie, torri, musei legati al cibo. E tante, tante persone che lavorano con passione per promuovere la bellezza. La bellezza del paesaggio, la bellezza dell’architettura, la bellezza dell’arte, la bellezza delle tradizioni, la bellezza del gusto. Uno story-telling infinito attraverso il quale il vissuto umano viene narrato in maniera consì entusiasmante da essere ricordato. Da risultare indimenticabile.
“Il nostro progetto ruota proprio intorno alla valorizzazione e allo scambio di esperienze nei contenitori storici del nostro territorio – ci spiega Giovanni Pattoneri, direttore del ‘Gal del Ducato’ - un territorio ampio, che accomuna realtà di straordinaria importanza agro-alimentare, storico-artistica e ambientale in 59 Comuni delle province di Parma e Piacenza. Negli ultimi anni i prodotti tipici e la riscoperta delle tradizioni legate all’enogastronomia del territorio hanno assunto sempre maggiore rilevanza, sia economica che culturale”. Uno scenario di grande interesse e potenzialità incredibili, se si considera la significativa presenza nelle due province di prodotti tipici protetti da indicazioni geografiche, marchi e registrazioni, a conferma delle forti relazioni tra territorio ed enogastronomia. “La nostra mission punta dunque alla valorizzazione dei prodotti minori dell’area Leader di Parma e Piacenza, intervenendo sul rafforzamento delle filiere esistenti e sulla costruzione di nuove micro-filiere, avendo a riferimento l’esempio e l’esperienza offerta dalle filiere di prodotto già riconosciute con indicazioni geografiche” aggiunge Giovanni Pattoneri.
Accanto all’Associazione Castelli del Ducato diventa quindi strategica la collaborazione delle tre Strade tematiche in questa porzione di Emilia: la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma, e la Strada del Fungo Porcino di Borgotaro. Solo a citarle viene l’acquolina in bocca, ma soprattutto ci si può rendere conto che stiamo parlando di eccellenze conosciute a livello internazionale e non solo nel Belpaese.
“L’offerta culturale e artistica si intreccia con quella enogastromica, quindi visite ai castelli ma anche alle cantine, con degustazioni guidate di olio extravergine, attraverso le quali scoprire i nostri produttori – sottolinea Elisabetta Virtuani, presidente dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini - le tre Strade del Ducato lavorano insieme ormai da qualche anno proprio per studiare itinerari più lunghi, mettere insieme un’offerta enogastronomica tra Piacenza e Parma più complessa, più ampia e in grado di soddisfare le esigenze dei visitatori. Il racconto è diventato sempre più importante, noi insistiamo in particolare sul racconto, perché è fondamentale sentire la storia sia dal punto di vista dei proprietari dei castelli sia dei proprietari delle cantine, dei produttori e della loro famiglia, visto che qui la gestione è molto basata sulla famiglia. Stiamo lavorando moltissimo sulle Wine Experiences anche su altri progetti che si allargano alle altre Strade dell’Emilia, non solo quelle dell’Appennino ma anche del Po, per costruire esperienze in cui vivere il territorio ascoltando questi racconti dei protagonisti”.
I Castelli del Ducato da parte loro sono un biglietto da visita formidabile. Fondato nel 1999 e guidato da 24 anni dal conte Orazio Zanardi Landi nel ruolo di presidente, il circuito Castelli del Ducato di Parma, Piacenza, Guastalla e Pontremoli con itinerari e aderenti verso Reggio Emilia, Mantova e Cremona è ormai una grande rete turistica-culturale che promuove rocche, fortezze, manieri, dimore storiche, musei, giardini e labirinti. Confermandosi la più grande destinazione turistica d’Italia a specifico tema, questa rete d’arte è diventata interregionale con realtà di grande richiamo non solo in Emilia-Romagna, ma anche in Lunigiana (la parte della Toscana più vicina al Parmense) e in Lombardia, con un gioiello da visitare nel territorio cremonese.
Le tre Strade tematiche dell’Emilia sono la ciliegina sulla torta.
La Strada dei vini e dei sapori dei Colli piacentini
Percorrere questo itinerario significa immergersi in un’atmosfera fiabesca fra castelli, borghi e pievi che costellano le quattro valli Tidone, Trebbia, Nure e Arda. La Strada dei Vini e dei sapori dei Colli Piacentini interessa quattro valli principali dell’Appennino Piacentino: Arda, Nure, Trebbia e Tidone, che racchiudono un patrimonio di storia, architettura e arte unico, in particolare i castelli e gli antichi monasteri. Il paniere prodotti di questo itinerario spazia dai profumati e gustosi Salumi piacentini Dop, salame, coppa e pancetta agli straordinari formaggi Grana Padano Dop e Provolone Valpadana Dop.
Il territorio della strada ha una fortissima vocazione vitivinicola, vi sono coltivati venticinque vitigni, quattro dei quali sono i principi della viticoltura piacentina: Barbera e Croatina a bacca rossa, Malvasia di Candia Aromatica e Ortrugo a bacca bianca. Sono ben 17 i vini Doc e Dop da provare come ad esempio il Gutturnio, l’Ortrugo, i numerosi vini della denominazione Colli Piacentini senza dimenticare una perla dell’enologia piacentina come il Vin Santo di Vigoleno. Per non perdersi il meglio di questo itinerario, conviene partire da Piacenza, medievale e rinascimentale, dove è d’obbligo una visita a Palazzo Farnese. Poi subito fuori dalla città, destinazione Grazzano Visconti, con il suo incantevole centro storico ricostruito ai primi del ‘900, intorno al castello preesistente; poco più in là ecco Castell’Arquato, poetico borgo medioevale e poi ancora il Castello di Gropparello, con la leggenda di Rosania e il primo parco delle Fiabe d’Italia; infine, un vero ristoro per l’anima è Bobbio in Val Trebbia con il Ponte del Diavolo e l’antichissima Abbazia di San Colombano. A qualunque tavola ci si sieda, fra castelli da sogno, dolci colline e distese di vigneti, è d’obbligo prima di ripartire assaggiare i tipici “pisarei e fasò", gnocchetti conditi con un particolare sugo a base di lardo pestato, cipolle, pepe e fagioli borlotti, che sono uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della provincia di Piacenza.
La Strada del Fungo Porcino di Borgotaro
Nel profondo della provincia parmense salendo verso l’Appennino c’è l’itinerario enogastronomico dedicato al fungo porcino più famoso d’Europa. La Strada del Fungo porcino di Borgotaro, che si snoda nell’alta Val Taro congiungendosi con la Val Baganza e la Val Ceno, offre paesaggi affascinanti dove la natura si mescola alla storia e all'arte, con numerosi castelli, pievi, antichi borghi medievali e luoghi di culto. Questo tratto di crinale appenninico è una terra ricca di storia: per secoli i sentieri della fede si sono sovrapporti ai traffici commerciali che dalla Francia e dalla Pianura Padana volgevano al mare.
Il prodotto che dà il nome all’itinerario, il Fungo porcino di Borgotaro Igp, cresce in questo lembo di terra di Emilia, alle frontiere con Liguria e Toscana, in un suggestivo paesaggio di speroni di roccia, torrenti e boschi. Intorno ad esso ruota una lunga tradizione di montagna: i riti delle stagioni, della gastronomia e le sagre estive ed autunnali rappresentano momenti d'intensa vitalità vissuti con grande coinvolgimento. A Borgo Val di Taro e non solo si possono acquistare le specialità del territorio, a partire dai funghi porcini che sono consumati in molte maniere: sott’olio, in padella, alla piastra, crudi in fette sottilissime, nel sugo delle tagliatelle, coi tortelli, il riso o gli gnocchi di patate; poi anche Prosciutto di Parma Dop e Parmigiano Reggiano Dop, infine prodotti come marmellate, liquori, frutti del sottobosco, pani di montagna, torte d'erba e di patate. Altre tappe da non perdere sulla Strada sono Berceto, per cui passa la via Francigena, l’antica via dei pellegrini che da Canterbury portava a Roma; poi a Bedonia è quasi d’obbligo una sosta per visitare il Planetario e il Seminario, mentre Albareto è un vero paradiso per i cercatori di funghi. Per concludere in bellezza l’itinerario è raccomandata, infine, una sosta a Compiano, un paese medioevale guardato a vista da un maestoso castello e stretto da una bella cinta muraria, lungo le cui strette strade si affacciano palazzi nobiliari e case torri.
La Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma
Incastonata tra l’Appennino e i fiumi Taro e Ceno, in questo itinerario nascono alcuni tra i prodotti più famosi della Food Valley. Vallate ineguagliabili forgiate dalla natura e addomesticate dall'uomo: è questa la Strada del Prosciutto e dei vini dei Colli di Parma, che racchiude una miriade di paesaggi, prodotti e di arte culinaria. Al suo interno ben convivono paesaggi rurali affiancati da scenari di grande prestigio agroalimentare, dove carraie, boschi, fossati e opifici ben testimoniano l'opera geniale dei valligiani. In questo lembo di terra si possono gustare alcuni prodotti dei più famosi dell’enogastronomia regionale: il Prosciutto di Parma Dop, il Parmigiano Reggiano Dop e il Salame Felino Igp tra i prodotti certificati, ma anche il Tartufo Nero di Fragno e altri sapori dimenticati.
La tavola presenta una cucina di grande tradizione: l’anolino, nato probabilmente dalla grande fantasia di un cuoco di corte che volle riprodurre l’ombelico di Venere o il tortello di erbette che ha origini medievali presumibilmente nelle cucine contadine, visto la facilità di reperimento degli ingredienti. Tra i vitigni storici che si fregiano della denominazione “Colli di Parma” spiccano la famosissima Malvasia di Candia aromatica, il Sauvignon blanc e, infine, il Rosso Colli di Parma prodotto da uve Barbera e Bonarda. I luoghi da visitare assolutamente su questo itinerario sono il Castello di Torrechiara, che ricorda l’amore quattrocentesco di Pier Maria Rossi per Bianca Pellegrini, più a Est sulla Val d’Enza, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini con i suoi percorsi Matildici. A ovest il Castello di Felino, la Rocca di Sala Baganza, i parchi, Lesignano coi suoi “barboi”, Traversetolo, Calestano e il suo tartufo nero, per finire sul crinale a Corniglio, verso la terra della luna con il Parco nazionale dei Cento Laghi.
Per saperne di più
galdelducato.it
castellidelducato.it