Sessant’anni d’oro verde: il miracolo green e sostenibile dell’Oleificio Sociale di Canino, cuore pulsante della Tuscia

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Giovanni Bosi, Canino / Lazio

Nella Tuscia viterbese, dove gli olivi disegnano colline e orizzonti di luce, il tempo è scandito dal fruscio delle foglie d’argento e dal profumo intenso dell’olio appena molito. È qui a Canino che l’Oleificio Sociale Cooperativo celebra un traguardo importante: sessant’anni di storia, tradizione e qualità. E tutela del paesaggio.

 

(TurismoItaliaNews) Fondato nel 1965, l’oleificio rappresenta oggi una delle più solide realtà produttive del Lazio e un modello di cooperazione virtuosa. Oltre mille soci conferitori, più di 300mila piante di olivo e circa 12mila quintali di olive lavorate ogni anno: numeri che raccontano una comunità intera legata da un unico, prezioso filo verde. A guidarla, il presidente Alfredo Quinto Bartoccini in tandem con il direttore Claudio Mazzoli, interpreti moderni di una tradizione secolare che ha saputo coniugare sapienza contadina e innovazione tecnologica.

Il presidente Alfredo Quinto BartocciniIl direttore Claudio Mazzoli

Sessant’anni d’oro verde: il miracolo green e sostenibilità dell’Oleificio Sociale di Canino, cuore pulsante della Tuscia

L’anima verde smeraldo della Tuscia

L’Olio Extravergine di Oliva Canino Dop è molto più di un prodotto: è un’identità territoriale, un racconto liquido di paesaggi, mani e stagioni. Dal colore verde intenso con riflessi smeraldo, sprigiona un profumo avvolgente di frutto fresco, mentre al palato si distingue per il suo equilibrio tra amaro e piccante, segno di autenticità e ricchezza di polifenoli. Le sue qualità organolettiche uniche nascono da un insieme irripetibile di fattori: la varietà autoctona “Caninese” – regina indiscussa degli oliveti locali – si affianca ad altre cultivar come Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio, in un blend che esalta la complessità aromatica. A questo si aggiungono un terreno vulcanico generoso, un microclima ideale e tecniche di raccolta e spremitura rigorosamente controllate, che ne preservano l’integrità e la fragranza.

Una storia lunga sessant’anni e una visione green

Sessant’anni dopo la sua nascita, l’Oleificio Sociale di Canino guarda al futuro con la stessa passione dei fondatori ma con strumenti nuovi. È stato infatti approvato un piano triennale che punta a modernizzare i processi estrattivi, ridurre i consumi energetici, valorizzare i sottoprodotti e potenziare la sostenibilità ambientale. L’obiettivo è chiaro: produrre un extravergine sempre più “buono” per il palato e per il pianeta. Attraverso pratiche agricole rispettose degli ecosistemi e investimenti in tecnologie eco-compatibili, la cooperativa contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e ad adottare sistemi di coltivazione in linea con la strategia europea “From Farm to Fork”, che promuove un’agricoltura più pulita e consapevole. Particolare attenzione è rivolta alla lotta sostenibile contro la mosca olearia, storica avversaria dell’olivicoltura di qualità, e alla riduzione dell’uso di fertilizzanti minerali e fitofarmaci, in un’ottica di equilibrio tra produttività e tutela della biodiversità.

Sessant’anni d’oro verde: il miracolo green e sostenibilità dell’Oleificio Sociale di Canino, cuore pulsante della Tuscia

Sessant’anni d’oro verde: il miracolo green e sostenibilità dell’Oleificio Sociale di Canino, cuore pulsante della Tuscia

Quando l’olio è parte della vita

A Canino, parlare di olio significa parlare di famiglia, di memoria e di orgoglio. È un legame profondo, che affonda le radici nella storia del borgo. Qui, ai confini della Maremma laziale, tra le colline che si estendono fino alla Selva del Lamone e i resti dell’antica Vulci etrusca, l’olivo è da sempre parte del paesaggio culturale e spirituale. Lo testimoniano i reperti custoditi nel Centro di ricerca archeologica di Canino, dove frammenti di anfore e antichi strumenti per la spremitura raccontano un rapporto millenario tra l’uomo e la pianta dell’olio. E non è un caso che Canino, un tempo feudo della famiglia Farnese, abbia dato i natali a Papa Paolo III e ospitato Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone. Tra le vie del borgo, il passato convive con il presente: palazzi rinascimentali, chiese affrescate e un tessuto sociale che si riconosce ancora nei valori della cooperazione.

Oro verde, elisir di salute

L’Olio Canino Dop non è solo eccellenza gastronomica, ma elisir di benessere. Ricco di antiossidanti naturali e grassi monoinsaturi, è un alleato prezioso per la salute cardiovascolare e per la prevenzione delle infiammazioni. “Sano, genuino e controllato” non è solo uno slogan, ma un impegno costante che accompagna ogni fase del processo produttivo.

Sessant’anni d’oro verde: il miracolo green e sostenibilità dell’Oleificio Sociale di Canino, cuore pulsante della Tuscia

Una rassegna che è festa e identità

Da decenni Canino dedica al suo oro verde una rassegna che richiama esperti, turisti e appassionati da tutta Italia, molto prima che il marchio Dop fosse ufficialmente riconosciuto. Per tre giorni, il borgo si trasforma in una celebrazione del gusto e della cultura contadina, tra degustazioni, incontri tecnici e percorsi alla scoperta degli oliveti. Un evento che, come l’Oleificio Sociale stesso, unisce le generazioni e rinnova ogni anno il patto tra territorio e prodotto, tra comunità e natura.

Sessant’anni dopo, l’Oleificio Sociale di Canino continua a essere un simbolo di eccellenza e coesione, un luogo dove il sapere agricolo incontra la ricerca, e dove ogni goccia d’olio racconta la stessa, antica storia: quella di una terra che non smette mai di credere nel valore autentico del suo oro verde.

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