[ REPORTAGE ] Patagonia, le mani della Cueva de las Manos tengono in pugno gli studiosi di tutto il mondo: un’incredibile arte rupestre preistorica

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Giuseppe Botti, Santa Cruz / Argentina

Sono l’opera imprevedibile di artisti ante litteram ma soprattutto una documentazione incredibile che di un mondo che lo apparentemente non esiste più o che comunque appare lontanissimo da noi. Graffiti eseguiti secondo gli studiosi tra il 13000 e il 9500 a.C. per raffigurare specie ancora viventi della fauna locale, guanachi in particolare. Ma soprattutto impronte delle mani impresse utilizzando una tecnica simile alla stampa a stencil. Unici e meravigliosi rappresentano un insieme eccezionale di arte rupestre nella Cueva de las Manos del Río Pinturas. Siamo in Argentina, nella zona di Santa Cruz e anche questo è un Patrimonio dell’Umanità, arte rupestre preistorica che testimonia la cultura delle prime società umane del Sud America.

 

(TurismoItaliaNews) Gli autori dei dipinti potrebbero essere gli antenati delle comunità di cacciatori-raccoglitori della Patagonia scoperte dai colonizzatori europei nel diciannovesimo secolo. E solo questa considerazione fa impressione. Nel senso che questi individui avvertivano la necessità di esprimersi nel modo più spontaneo, riproducendo se stessi attraverso le proprie impronti, ma anche tramandando quello che vedevamo. Proprio quelle impronte danno il nome alla Cueva de las Manos, con molti rifugi rocciosi dipinti, tra cui una grotta, con magnifiche pittografie circondate da un paesaggio eccezionale, con il fiume che scorre attraverso un profondo canyon. L’area, un luogo isolato della Patagonia, si trova a 163 chilometri a sud della città di Perito Moreno, all’interno del Parco Nazionale Perito Moreno che include altri siti di importanza archeologica e paleontologica.

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

“Grotta delle Mani” dunque, per quei contorni stampigliati delle mani umane nella grotta (spesso in negativo), ma pure anche molte raffigurazioni di animali, come i guanachi, ancora comunemente presenti nella regione, così come scene di caccia. che ripropongono animali e figure umane che interagiscono in maniera dinamica e naturalistica. L’ingresso alla Cueva (la caverna principale è profonda 24 metri, con un ingresso largo 15 metri ed un’altezza iniziale di 10 metri.

All’interno della caverna il terreno è inclinato, in salita, mentre l’altezza si riduce a non più di 2 metri) è “schermato” da una parete rocciosa ricoperta da numerosi stampini realizzati a mano; all’interno del riparo roccioso stesso sono state individuate cinque concentrazioni di arte rupestre, figure e motivi successivi spesso sovrapposti a quelli di periodi precedenti. I dipinti sono stati eseguiti con pigmenti minerali naturali come ossidi di ferro per il rosso e il viola, il caolino per il bianco, natrojarosite per il giallo, ossido di manganese per il nero, macinati e mescolati con una qualche forma di legante, hanno verificato i ricercatori. E’ chiaro che questo luogo rappresenta una sorta di enciclopedia aperta, che ha messo insieme i contributi di studiosi con ogni tipo di specializzazione…

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

Tutto è cominciato già nel decimo millennio avanti Cristo, aprendo la strada ad vera e propria sequenza artistica che comprende tre gruppi stilistici principali. Una sequenza peraltro molto lunga: le indagini archeologiche hanno dimostrato che il sito è stato abitato per l'ultima volta intorno al 700 d.C. dai possibili antenati del primo popolo Tehuelche della Patagonia. Ecco perché la Cueva è considerata dalla comunità scientifica internazionale uno dei siti più importanti dei primi gruppi di cacciatori-raccoglitori del Sud America durante l’Olocene inferiore, che mantiene ancora un buono stato di conservazione e presenta una formazione ambientale singolare, unica nella provincia di Santa Cruz.

Una interpretazione scientifica sul significato delle impronte delle mani parla di un possibile rito effettuato per il il passaggio dall’età infantile all’età matura, una spiegazione data in relazione alle dimensioni delle mani stesse, associabili a quelle di un ragazzino di 13 anni o comunque a persone di qualche anno più vecchie.

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

“L’arte rupestre, il suo ambiente naturale e i siti archeologici di questa regione sono alcuni dei motivi molto importanti che hanno reso quest'area un centro di ricerca archeologica per più di 25 anni – sottolinea l’Unesco, che l’ha dichiarata Patrimonio dell’umanità - colpiscono non solo per le profonde pareti della gola circondate da un paesaggio straordinario, ma anche per le composizioni artistiche, la varietà dei motivi e le sue policromie. Queste scene rappresentano una testimonianza unica per conoscere il comportamento dei primi cacciatori patagonici e le loro tecniche di caccia. La Cueva de las Manos del Río Pinturas contiene un eccezionale insieme di arte rupestre, unico al mondo, per la sua età e continuità nel tempo, la bellezza e le condizioni di conservazione dei dipinti, la magnificenza della collezione di sagome di mani umane e le scene di caccia, nonché l’ambiente che circonda il luogo, di emozionante bellezza e per essere parte del valore culturale del sito stesso”.

Le condizioni ambientali favorevoli (umidità molto bassa, assenza di infiltrazioni d’acqua, strati rocciosi stabili) del riparo sotto la roccia hanno fatto sì che lo stato di conservazione di tutti i dipinti, tranne quelli più esposti, sia eccellente. E tuttavia l’aumento del turismo in Patagonia negli ultimi anni ha provocato danni dovuti ad atti di vandalismo umano, sebbene le misure adottate abbiano ridotto l’impatto di questi fattori. Basti pensare che gli stessi scavi archeologici sono stati molto circoscritti, in modo da ottenere la massima informazione culturale per datare l’arte con il minimo impatto agli strati archeologici o all’aspetto del riparo sotto roccia. La visita alla Grotta delle Mani si rivela dunque un viaggio nel tempo lontanissimo, stimolando grandi suggestioni davanti a tanta creatività.

La Cueva de las Manos del Río Pinturas conserva un insieme eccezionale di arte rupestre

 

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