Dallo Ionio al Tirreno: con il Cammino Kalabria Coast to Coast emozioni e suggestioni dalla Costa degli Aranci alla Costa degli Dei

Giuseppe Botti
Un successo che la dice lunga sulla potenzialità dei territori che vengono attraversati. Del resto la Calabria e soprattutto i suoi luoghi più interni sono di una bellezza infinita. Così la nascita di questo itinerario trekking che conduce dalle bianche spiagge ioniche della Costa degli Aranci, partendo da Soverato, fino alla pittoresca Pizzo, a picco sulle dorate spiagge tirreniche della Costa degli Dei. Nel mezzo, un mondo da scoprire (o riscoprire). Il merito è dell’associazione di promozione sociale Kalabria Trekking, che si è “inventata” il Cammino Kalabria Coast to Coast.
(TurismoItaliaNews) Loro sono appassionati autentici e calabresi veraci, esperti di trekking e dotati della giusta conoscenza dei territori per comprendere quanto sia importante valorizzare e promuovere attraverso una forma di turismo come l’escursionismo che raccoglie sempre più proseliti. Lo dimostra il Cammino Kalabria Coast to Coast, creatura dell’associazione Kalabria Trekking, nata propria con l’obiettivo di promuovere “l’escursionismo come un’esperienza di socializzazione e condivisione e come strumento di conoscenza del territorio e delle tradizioni” della punta d’Italia. E non è poco, perché basta conoscere un po’ questa regione per comprendere come la mission sia da un lato impegnativa, e dall’altro estremamente avvincente. Perché è anche vero che quando dici Calabria dici anche amicizia e grande accoglienza, quella importante che il nostro Sud dà donare.
E in cosa consiste dunque questo Cammino? Partendo da Soverato e attraversando il territorio montano delle Preserre Calabre nel loro tratto più breve, passando per i suggestivi borghi di Petrizzi, San Vito sullo Ionio e Monterosso Calabro, il Cammino Kalabria Coast to Coast arriva a Pizzo, arroccata su uno sperone tufaceo che si erge a picco sulle dorate spiagge tirreniche. “Un vero e proprio percorso naturalistico di 55 km, da assaporare a passo lento tra distese di ulivi secolari, filari di vite, campi di grano e fichi d’ india, boschi di castagni e faggi secolari, pittoresche pietre granitiche modellate dal tempo e la magnifica oasi naturalistica del lago Angitola – argomentano da Kalabria Trekking - ma è soprattutto un viaggio emozionale e sensoriale all’interno di una Calabria lontana dalle consuete rotte turistiche, alla scoperta di quegli antichi sapori e valori che sono le radici di questa meravigliosa terra, ricca di storia e cultura millenaria e dove il tempo sembra essersi fermato”. E possiamo essere sicuri che è proprio così.
Kalabria Trekking è stata fondata a Pizzo giusto dieci anni fa, era il 2013, e in tutto questo tempo ha saputo coinvolgere persone di tutte le età, conducendole lungo percorsi sensoriali indimenticabili animati dalla scoperta di luoghi selvaggi, ricchi di fascino, storia e tradizioni millenarie. “Un’opportunità unica di socializzazione e condivisione – sottolinea l’associazione - promuovendo l’esplorazione e la riscoperta di luoghi sconosciuti che celano autentici tesori nascosti. Qui lo sguardo si perde tra le immense distese di verde, il blu del mare e del cielo e l’azzurro dei laghi e delle cascate, paesaggi incontaminati che lasciano il passo ad antichi borghi che raccontano, attraverso i loro colori, sapori e profumi la storia, la cultura e l’identità della Calabria. A riepilogare tutto questo è lo stesso logo di Kalabria Trekking, che “include simbolicamente tutti gli elementi storico-naturalistici della regione e sottolinea la volontà della nostra associazione di preservarne l’identità attraverso la diffusione della loro conoscenza”. Il tradizionale scarponcino da trekking e le lettere dell’alfabeto greco che ne costituiscomo da suola a simboleggiare la conformazione geografica della Calabria e le sue radici greche, il verde delle montagne del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, il blu del mar Tirreno e del mar Jonio che la bagnano, l’azzurro delle fiumare che la rendono fertile ed infine il rosso del peperoncino piccante che racconta il calore del nostro territorio e della sua gente in tutto il mondo.
Il percorso del Cammino Kalabria Coast to Coast
Tappa 1 – Da Soverato (Cz) a Petrizzi (Cz)
Il Cammino ha inizio sul lungomare Europa, dove campeggia la grande insegna “Soverato”. Si percorrono i suoi circa 2 km interamente pedonalizzati, tra palme e oleandri, in direzione nord e si prosegue sulla spiaggia fino al lido “Tamada Beach”. Una volta giunti, bisogna uscire dalla spiaggia e iniziare a percorrere il marciapiede lungo la SP 124. fino al centro commerciale “Le Vele” per poi imboccare via Po fino al villaggio Calaghena. Dal villaggio Calaghena inizia un’impegnativa salita su strada asfaltata-sterrata fino all’imbocco di un’antica mulattiera che porterà fin quasi alla vetta del monte La Rosa, dove dall’alto si godrà di una meravigliosa vista panoramica su tutto il Golfo di Squillace. Una piccola deviazione sulla sx vi porterà alla stele di Sant’Antonio da Padova, patrono di Petrizzi. Prendendo un ripido sentiero sulla sx incomincia la discesa verso il centro abitato di Petrizzi fino alla centralissima Piazza Regina Elena con al centro il suo caratteristico pioppo nero e la sua “menzalora”, antica unità di misura delle granaglie. Si consiglia una visita al tipico centro storico fino alla chiesa della SS. Trinità. Tra i luoghi da non perdere ci sono il lungomare di Soverato; la stele di Sant’Antonio di Padova, nel comune di Petrizzi il punto panoramico sulle Preserre Calabre, la chiesa della Santissima Trinità; la “Menzalora” in piazza Regina Elena e la “Porta de Jusu”.
Tappa 2 – Da Petrizzi (Cz) a Monterosso Calabro (Vv)
Dal monumentale pioppo di Piazza Regina Elena di Petrizzi, seguendo i segnavia bianco e rosso, il tracciato del Cammino si snoda in discesa dalla via Dante Alighieri e successivamente in via Principe di Piemonte fino alla Chiesa di Santa Maria della Provvidenza ubicata nei pressi di un antico ponte in pietra. Dalla chiesa bisogna prendere a dx una via in leggera salita fino ad un’edicola votiva e proseguire seguendo il corso del torrente Beltrame fino a svoltare sx in un sentiero di campagna. Ad un certo punto, oltrepassando un ponte di cemento, il percorso si snoda su un antico sentiero costeggiato da muri a secco e campi di grano, fino all’imbocco sulla Sp144. Svoltare a sx e percorrere per circa 50 metri fino all’ingresso di un’altra strada di campagna posizionata dall’altro lato della Sp che vi porterà sul vecchio tracciato dell’ex littorina che collegava Soverato a Chiaravalle Centrale. Il percorso totalmente immerso in un’ambiente di campagna arriverà fino all’ex casello in pietra della Stazione di San Vito sullo Ionio. Arrivati a San Vito sullo Ionio è consigliata una visita alla Chiesa Matrice di San Vito Martire e alla Filanda.
Uscendo dal paese, attraverso un dislivello di 400 metri, si arriverà all’area attrezzata del lago Acero, dove si consiglia una sosta rinfrescante (bivacco Free Zone). In questo tratto il tracciato del Cammino intersecherà per qualche chilometro il Sentiero Italia (705) Proseguendo in direzione Tirreno, attraverso un’imponente foresta di faggi, si arriverà fino sulla dorsale di Monte Coppari, punto più alto di tutto il Cammino, scoprendo le numerose niviere e la leggendaria “pietra della fata”. Da questo punto inizia la discesa verso località Pozzetti (presenza di sorgente di acqua e bivacco free zone) e successivamente fino allo chalet di Monterosso Calabro, ormai in disuso. In questa zona, opportunamente segnalate, sono presenti alcune strutture ricettive convenzionate totalmente immerse nella natura. Seguirà la ripida discesa verso il meraviglioso borgo di Monterosso Calabro, tra ampie e spettacolari vedute sul lago Angitola ed il Mar Tirreno. Da non perdere, una passeggiata tra i suggestivi vicoli della Capana e dei numerosi e antichi palazzi nobiliari del centro storico. Da non perdere la filanda di San Vito sullo Ionio, la chiesa Matrice di San Vito Martire, il Lago Acero nel comune di San Vito sullo Ionio; le nivere del crinale di Monte Coppari; la pietra della fata, nel territorio montano di Monterosso Calabro; la Rocca Capana, la chiesa della Madonna del Soccorso e il Museo della civiltà contadina di Monterosso Calabro.
Tappa 3 – Da Monterosso Calabro (Vv) a Pizzo (Vv)
Dalla chiesa di Maria del SS. Soccorso, proseguire sulla via Umberto fino ad intersecare ad un quadrivio la Sp4, proseguire per 0,850 km in direzione periferia di Monterosso Calabro fino al locale cimitero. Svoltare a dx prendendo una strada interpoderale immersa in una distesa di ulivi fino a giungere nei pressi del lago Angitola. Dopo aver intersecato nuovamente la Sp47 e successivamente per un breve tratto la ex Ss110 per circa 1,300 km fino ad un punto dove bisogna scavalcare il guardrail (segnalato) e scendere sulla dx all’interno dell’oasi naturalistica del lago Angitola, dove dopo aver oltrepassato un cancello in ferro di colore verde si arriva allo chalet gestito dal Wwf di Vibo Valentia. Il percorso prosegue all’interno dell’oasi naturalistica tra meravigliosi scorci sull’omonimo lago artificiale, luogo di riposo e riproduzione di numerose specie di uccelli tra cui l’airone cenerino, simbolo del Parco Naturale Regionale delle Serre. All’interno dell’oasi seguire il percorso tracciato fino all’uscita del secondo cancello in ferro, percorrere per circa 0,500 km l’ex Ss110, oltrepassare il ponte ed entrare sulla dx nella seconda zona dell’oasi naturalistica attraverso il terzo cancello. All’uscita dell’oasi naturalistica attraverso l’ultimo cancello, bisogna prendere la strada interpoderale in salita che si trova dall’altro lato dell’ex Ss110 fino ad un’azienda agricola (attenzione alla presenza di cani liberi!). Da questo punto inizia l’ascesa alla Rocca Angitola, località dove si trovano i ruderi dell’omonima città Normanna, completamente distrutta dal terremoto e successivamente abbandonata, dove dall’alto si gode di una spettacolare vista su tutto il comprensorio delle Serre.
Durante la discesa verso Pizzo, nelle giornate limpide, il vostro sguardo potrà spaziare a 180° su tutto il Golfo di Sant’Eufemia, l’isola di Stromboli e i monti dell’Orsomarso nel Parco Nazionale del Pollino con la sua vista mozzafiato sulla Costa degli Dei. Arrivati nel centro abitato di Pizzo, nei pressi del centro commerciale l’Aquilone, seguire la segnaletica adesiva che vi porterà nel centro storico, tra caratteristici vicoli, chiese e monumenti storici, fino all’affascinante Castello Aragonese, con la sua vista mozzafiato, l’accogliente Piazza della Repubblica con le sue rinomate gelateria. Dalla Piazza della Repubblica, inizia l’ultimo tratto del Cammino fino al lungomare Cristoforo Colombo, nel quartiere Marina e successivamente sull’omonima spiaggia. Da non perdere l’Oasi naturalistica del lago Angitola, comune di Maierato; i ruderi di Rocca Angitola nel comune di Maierato; a Pizzo il Santuario di San Francesco di Paola, il Duomo di San Giorgio Martire, i vicoli del centro storico, il castello aragonese, la Chiesa di Piedigrotta, la chiesa del Purgatorio e di Santissima Maria delle Grazie, l’opera “Il collezionista di venti” di Edoardo Tresoldi, il quartiere Marina di Pizzo e le visite guidate nel castello, chiesa di Piedigrotta e centro storico con la Cooperativa Kairos.
Per ogni ulteriore dettaglio si può consultare il sito dell’associazione ufficiale Kalabria Trekking.