Il Comune di Roseto Capo Spulico rappresenta uno dei comuni di maggiore interesse della provincia di Cosenza. Tutti i comuni della zona, insieme, esprimono un territorio di eccellenze gastronomiche, fatte di prodotti e piatti tipici tradizionali. L'obiettivo dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosanna Mazzia è quello di sviluppare ulteriormente il territorio, divenendo luogo di riferimento per le maggiori manifestazioni ed eventi del settore, con l’intento di far conoscere le attività agroalimentari tradizionali locali.

(TurismoItaliaNews) Così, sull'onda del successo ottenuto con il riconoscimento delle Denominazioni Comunali (De.Co.) relative alle ciliegie e all'olio di Roseto Capo Spulico, l'ente locale ha voluto dare continuità all'iniziativa con uno studio nato dalla volontà di valorizzare le produzioni maggiormente significative e proseguire sulla scia del varo dell’apposito Regolamento comunale attraverso l’istituzione della Denominazione Comunale De.Co. “Abbiamo stimolato l'approfondimento e il confronto con le diverse realtà del territorio – ci spiega il sindaco Rosanna Mazzia – sulla fattibilità di un nuovo progetto ambizioso: quello di un ‘paniere’ delle nostre De.Co. come la Pitta Liscia, un prodotto da forno, la Salsiccia, il Filettuccio e la Sopressata, che sono dei salumi, con l’obiettivo finale arrivare all’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta”.

Nella foto in alto: il sindaco Rosanna Mazzia e il consigiliere comunale Sabrina Franco

Un modo ovviamente anche per sostenere l’economia locale: gli anziani del paese (depositari delle memorie storiche), i ristoratori, l'Associazione dei cuochi e chef della provincia di Cosenza, le aziende agricole e i commercianti locali di prodotti alimentari artigianali tipici e di qualità, sono chiamati a proporre percorsi gastronomici attraverso menù tipici, un insieme di profumi e sapori della tradizione della Calabria dell’Alto Jonio, ripartendo da ingredienti autentici e riscoprendo varietà di piatti tradizionali. Un messaggio ed un’azione per i più giovani, chiamati a loro volta ad un “passaggio di testimone” portando nuove idee per lo sviluppo del progetto e raccogliendo i valori a cui si ispira. Del resto l’origine del nome della cittadina è particolarmente romantica: se ai tempi della Magna Grecia Roseto era una delle città satellite di Sibari, è anche vero che qui venivano coltivate le rose, i cui petali servivano per riempire i materassi su cui i sibariti dormivano.

In questo ragionamento non resta escluso l’abitato capoluogo del Comune, che domina il territorio e che, come spiega il consigliere comunale Sabrina Franco, è “una parte importante della nostra comunità, al pari della Marina. Il Castrum Roseti, risalente al 1220-1250, ingloba nelle sue mura il borgo medievale che pian piano si sta cercando di recuperare anche dal punto di vista urbanistico-filologico, cercando ove possibile di eliminare le troppe superfetazioni aggiuntesi soprattutto nel Novecento. Al suo interno custodisce strutture interessanti come la chiesa dell’Immacolata di epoca medievale, detta di “Santo Totaro”, il Palazzo Baronale, la fontana di San Vitale, la chiesa di San Nicola di Mira, la chiesa di Sant’Antonio e il Museo etnografico e della civiltà contadina, creato e curato con amore paterno per oltre venti anni da Leonardo Salamone. E con l’antico Castello che più in basso è arroccato sulla scogliera del mar Jonio, il territorio di Roseto Capo Spulico è quel che si può classificare come “una bella scoperta”.

Nelle foto sopra: la chiesa dell'Immacolata, Leonardo Salamone, uno scorcio del Museo etnografico e alcune eccellenze alimentari di Roseto Capo Spulico

E a tale proposito, i turisti che arrivano nella cittadina possono usufruire del servizio escursioni con navetta “EsploriAmo Roseto” attivano dal portale tematico www.rosetocapospulico.info

Per saperne di più
www.comune.rosetocapospulico.cs.it
www.rosetocapospulico.info

• Indietro
• Avanti