Terme, benessere, relax, salute: tante parole per esprimere un solo concetto di unicità, Ischia
Giovanni Bosi, Isola di Ischia / Campania
Chi dice Ischia, dice terme. Ma anche benessere, relax, salute e ovviamente anche enogastronomia. Tante parole per esprimere un solo concetto: unicità. E’ proprio questa la peculiarità straordinaria dell’Isola Verde. Da sempre nel Mediterraneo è una meta contesa per le sue qualità benefiche, che oggi ne fanno nel mondo una destinazione ambita. E c’è un luogo dove tutto questo si riassume: i Giardini Poseidon Terme, il più grande parco termale dell’isola. Siamo andati a vedere.
(TurismoItaliaNews) La trasformazione turistica di Ischia è inevitabilmente legata a doppio filo a questa struttura che ha saputo contribuire alla valorizzazione delle proprietà benefiche e curative delle acque termali dell’isola, conosciute da oltre 2500 anni, attraendo milioni di persone che hanno trovato guarigione e beneficio nell'isola più ricca di acque termali d’Europa.
Ai Giardini Poseidon ci tengono a sottolineare che qui, da più di due millenni, si mescolano avvenimenti al mito, che insieme raccontano l’unicità di questi luoghi e delle acque miracolose che sgorgano dal cuore dell'Isola Verde. “L'area di maggiore interesse per le sue fonti bollenti e altamente curative è la Baia di Citara, nel comune di Forio: qui è nato, nel 1959, il parco termale più antico e grande dell'isola, Giardini Poseidon Terme, consacrato al dio del mare ed affacciato sulla splendida spiaggia di Citara, immerso in uno scenario naturale di incomparabile bellezza” ci spiega il nostro accompagnatore durante la visita all’impianto termale.
“Prima delle trasformazioni che hanno portato all’aspetto attuale, la Baia di Citara era nota soprattutto per la produzione di ‘primizie’ ortofrutticole – sottolineano a Ischia - delle acque termali di Citara i foriani si servivano per irrigare i campi che sfornavano straordinarie primizie: condizioni climatiche particolarmente favorevoli e la qualità salmastra dell'acqua di irrigazione, conferivano agli ortaggi sapidità e profumi unici. I benefici di queste acque e la natura incontaminata hanno affascinato i fondatori dei Giardini Poseidon, convinti di poter sfruttare questo territorio a fini terapeutici”.
E chi è stato, allora, ad avere questa intuizione rivelatasi provvidenziale? Gernot Walde, un medico umanista tedesco, negli anni '60 del Novecento con grande lungimiranza creò un concetto di parco termale "moderno", traendo ispirazione dalla natura dei luoghi. Con grande anticipo sulle recenti teorie del wellness, svincolò le cure termali da una concezione unicamente terapeutica per metterne in risalto fin da allora le capacità di donare benessere. “Dal 2007 al comando del ‘gioiello di famiglia’ c’è la terzogenita di Staudinger, Lucia Maria Veronika Beringer, affermato architetto che da allora, senza soste a tutt'oggi, continua nell'evoluzione e nel rinnovamento del parco – ci spiegano ancora durante la nostra visita - stto la nuova guida, la salvaguardia dei Giardini Poseidon vive in parallelo a quella della natura in generale, grazie ad una filosofia ambientale ed ecologica molto scrupolosa che tocca ogni aspetto dell'attività”.
E sì, perché l’utilizzazione della risorsa naturale va di pari passo con una policy di grande rispetto per l’ambiente: acque termali altamente curative alimentano oltre venti piscine immerse nel verde, con temperature che variano da 28°C a 40°C, tre piscine con acqua di mare per il nuoto sportivo e per il divertimento dei bambini, una grotta di vapore termale secondo la tradizione greco-romana scavata nel tufo, tre gruppi "Kneipp" (bagni alternati 40°C / 15°C) di effetto circolatorio e un cammino di esercizio vascolare degli arti inferiori. Tante piscine sparse tra verdi terrazzamenti, un sudatorio scavato nel tufo secondo la tradizione greco-romana e un percorso per la stimolazione circolatoria a vostra disposizione per ritemprare corpo, mente e anima.
L’aspetto scenografico è una componente essenziale perché richiama sistemi tradizionali e si conforma alla natura di Ischia: oltre sei ettari di terreno sono modellati a gradoni secondo il tradizionale sistema dei terrazzamenti, collegati da un sistema di scalinate e viali sinuosi circondati di verde. Grandissima attenzione è dedicata alle piante, da quelle spontanee ai fiori, presenti ovunque e curati da personale specializzato, a disegnare scorci appartati e spazi consacrati al relax, perfettamente armonizzati con l’ambiente circostante. Entrare nel bagno turco è un’esperienza da provare assolutamente: è una sauna naturale, un bagno di vapore in una grotta scavata nel tufo da alternare ad un'immersione nella vasca esterna a 15°C. Oppure immergersi nella piscina Olympia con acqua di mare a 28°C. E poi le piscine con acqua con temperature che variano (a seconda di quella che si sceglie) da 15°C a 40°C. Chi vuole scoprire davvero cosa significano relax, benessere e salute, c’è solo un modo: essere ad Ischia. Ed ovviamente ritornarci.
I tre miti di Ischia
Il mito del gigante Tifeo
Il mito del gigante Tifeo spiega, poeticamente, la tormentata origine vulcanica di Ischia: sconfitto dalla sfida con Giove per il dominio sull'Olimpo, Tifeo precipitò sulla Terra rimanendo imprigionato nelle viscere dell'isola. Vinto, il gigante invocò allora l'aiuto di Venere Citerea perché implorasse Giove di perdonarlo. Dai sui occhi sgorgarono allora calde lacrime di pentimento e Giove, mosso a pietà, perdonò Tifeo tramutando le sue lacrime nel più salutare regalo che madre natura abbia mai concesso agli uomini: le acque termali.
Il mito del gigante Tifeo
Il mito del gigante Tifeo spiega, poeticamente, la tormentata origine vulcanica di Ischia: sconfitto dalla sfida con Giove per il dominio sull'Olimpo, Tifeo precipitò sulla Terra rimanendo imprigionato nelle viscere dell'isola. Vinto, il gigante invocò allora l'aiuto di Venere Citerea perché implorasse Giove di perdonarlo. Dai sui occhi sgorgarono allora calde lacrime di pentimento e Giove, mosso a pietà, perdonò Tifeo tramutando le sue lacrime nel più salutare regalo che madre natura abbia mai concesso agli uomini: le acque termali.
Il mito della fonte Citara
Venere Citerea (dea della bellezza, Afrodite per i Greci), addolorata per la morte improvvisa di Adone, del quale era innamorata, pregò Giove di farlo vivere nuovamente; ma se n'era invaghita anche Persefone, dea dei morti. Giove sentenziò allora che per una parte dell'anno Adone rimanesse nel regno delle ombre e per l'altra tornasse tra i vivi. La dea si diresse con la sua nave verso l'isola d'Ischia piangendo la morte dell'amato. Dalle sue lacrime calde nacque una nuova fonte che da Citerea viene chiamata Citara.