Questo lo chiamano il borgo degli innamorati: qui in Val d’Arda scambiarsi la promessa di legame eterno dona dolce intimità

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Giovanni Bosi, Castell’Arquato / Emilia-Romagna

Lo chiamano il borgo degli innamorati perché sono davvero tante le coppie che lo scelgono per regalarsi attimi di dolce intimità e scambiarsi la promessa di legame eterno. Dunque non solo città d’arte, ma pure città dell’Amore, complice la storia e le tante suggestione a cui dà vita questo borgo medievale arroccato lungo la collina che domina la Val d’Arda. Siamo in Emilia, nel Piacentino, nel cuoro del territorio punteggiato dagli incredibili e maestosti Castelli del Ducato. Ecco Castell’Arquato.

 

(TurismoItaliaNews) Nella zona orientale del territorio piacentino, la Val d’Arda è un autentico luogo di attrazione. Racconta storie, tradizioni, personaggi, evoca episodi avvincenti e coinvolgenti. Per non parlare delle tante cose buone da assaggiare. Da Veleia Romana a Vigoleno, dall’Abbazia di Chiaravalle della Colomba al Castello di San Pietro in Cerro, da Villa Verdi a Cortemaggiore, è una tutta una scoperta lungo un itinerario che esprime tante eccellenze. E poi c’è lui, il borgo medievale che in virtù del suo scenografico assetto ha inanellato una serie di riconoscimenti che lo vedono in pole position fra i Borghi più belli d’Italia, i paesi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e i luoghi del cuore. E sì, perché Castell’Arquato è ormai diventato per antonomasia il borgo degli innamorati. E, neanche a dirlo, non mancano leggende, misteri irrisolti e drammi d’amore.

Questo lo chiamano il borgo degli innamorati: qui in Val d’Arda scambiarsi la promessa di legame eterno dona dolce intimità

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Questo lo chiamano il borgo degli innamorati: qui in Val d’Arda scambiarsi la promessa di legame eterno dona dolce intimità

I capisaldi di Castell’Arquato sono la Rocca Viscontea, la Collegiata e il relativo Museo. Quando si arriva nel borgo, la lieve salita che conduce verso il cuore della fortezza dalla forma inconsueta, dà subito l’idea di come l’insieme sia stato pensato, costruito e mantenuto per garantire sicurezza. E i più attenti potranno riconoscere che proprio qui sono state girate molte scene del film “Ladyhawke” con Michelle Pfeiffer, Rutger Hauer e Mattew Broderick. Se non lo avete mai visto, è l’occasione per farlo dopo una visita a Castell’Arquato…

La Rocca è un capolavoro dell’architettura, dove l’occhio del progettista sembra aver tenuto conto da subito della spettacolarizzazione del luogo per i futuri visitatori (al di là dei potenziali invasori suoi contemporanei). “Costruita su iniziativa della città di Piacenza nel 1342 – ci spiega la nostra guida mentre il nostro sguardo gira a tutto tondo su piazza del Municipio - la Rocca è stata rinforzata ed ultimata da Luchino Visconti nel 1347. Si tratta di un imponente edificio di mattoni, di carattere prettamente difensivo, in posizione dominante strategicamente sulla vallata circostante. Inoltre, l’alta torre svettante sulla piazza del borgo svolgeva la doppia funzione di difesa da nemici esterni e di controllo sugli abitanti”. Un impatto visivo che impressiona.

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La fortezza, sorta peraltro à dove c’era il classico insediamento militare romano, ha una forma curiosa, circondata da un doppio ordine di mura: “La più bassa, che è anche più larga, copre due livelli, dove abitualmente risiedevano i soldati e dove, in caso di pericolo, si potevano rifugiare i cittadini; la cinta più alta, perpendicolare all’altra, era riservata al comando della guarnigione” spiega la nostra guida. Dettagli importanti da conoscere, per capire qual è stata la logica e la funzionalità di quello che si vede.

Imperdibile è poi la Collegiata, con museo annesso. In questo caso le fonti antiche parlano di una chiesa altomedievale fondata qui nel 758 dal nobile Magno, dedicata a Maria Assunta, e di cui tuttavia non resta oggi alcuna traccia architettonica, se non la vasca battesimale circolare che si vede.

La leggenda e il dramma d’amore del ‘600

In un castello che si rispetti, potrebbe mancare la leggenda e una storia di fantasmi? Ovviamente no, e a ben guardare ogni rocca e fortezza del circuito dei Castelli del Ducato ne possiede almeno una. Non sfugge Castell’Arquato, dove si tramanda il mito di Laura, Sergio e Spadone, che si aggirano nei meandri delle antiche mura. “Sangue, intrighi e passione accendono la storia della Rocca Viscontea quando, nel 1620, il Cardinale Sforza condanna a morte i cospiratori della sua Signoria, il prode Sergio Montale e il suo servitore Arturo Galatti detto Spadone – ammicca la nostra guida con un tono da far accapponare la pelle - rinchiusi nelle segrete, i due prigionieri vengono salvati dalla figlia del carceriere, la bella Laura che, innamoratasi dell’impavido Sergio, ruba le chiavi al padre e fugge con loro. E allora…”. Ma perché spoilerare tutto? Venite qui a Castell’Arquato a farvi raccontare direttamente la storia! Raccontata sul posto ha tutt’un altro effetto!

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Volete sposarvi nel borgo?

L’opportunità la concede il Comune di Castell’Arquato, che per quanti desiderano celebrare il proprio matrimonio con rito civile mette a disposizione due ambienti, all’interno del trecentesco Palazzo del Podestà: la Sala Consigliare, dalle dimensioni monumentali e con un soffitto a cassettoni di gusto tre-quattrocentesco; e la Quadreria, più raccolta ed accogliente. La possibilità di usufruirne è offerta sia ai locals che alle coppie di non residenti. Per saperne di più si può consultare l’apposita sezione sul sito Internet del Comune di Castell’Arquato.

Per saperne di più
castellarquatoturismo.it
www.castellidelducato.it

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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