Castello antico, storia contemporanea: a Compiano per conoscere una donna incredibile, Lina Angela Luisa contessa Raimondi Marchesa Gambarotta
Giovanni Bosi, Compiano / Parma
Il castello è antico, ma la storia che racconta è molto più contemporanea. Ed è quella di una donna straordinaria e generosa: Lina Angela Luisa contessa Raimondi Marchesa Gambarotta. Così la millenaria fortificazione tra i rilievi dell'Appennino Emiliano, nel corso dei secoli ha finito col diventare una casa-museo dallo spiccato sapore eclettico, grazie al raffinato e variegato mobilio e a una collezione di oggetti e di opere d'arte raccolti nel corso dei suoi numerosi viaggi. E oggi è anche un boutique hotel. Il Castello merita di essere visitato e di scoprire le tante vicende che documenta. Lei? Ha voluto essere sepolta qui dentro...
(TurismoItaliaNews) A un’ottantina di chilometri da Parma, nell’Alta Valtaro, dove arte, natura e gastronomia sono in primo piano, il Castello di Compiano con il suo borgo annoverato tra i più belli d'Italia è un’attrazione autentica. Siamo nel territorio dei Castelli del Ducato e da queste parti le emozioni non mancano. Come quelle che si provano visitando il maniero che fu l’elegante residenza dei principi Landi, e poi stabile dimora di Lina Angela Luisa contessa Raimondi Marchesa Gambarotta, una donna estremamente interessante, la cui conoscenza si approfondisce visitando “una casa che è museo”, ci dicono appena arriviamo al castello.
Compiano, nato sulla storica direttrice che collegava l'Emilia, la Toscana e la Liguria, è un borgo che esiste da più di mille anni e da sempre vive in simbiosi con il maniero nato come presidio difensivo. Con 3 torri circolari alla piacentina e una quadrata, più antica, che ospitava le prigioni, domina lo skyline dell'Alta Valtaro. Emozioni ma anche suggestioni: quando si arriva ti trovi davanti a questa possente costruzione resa più gentile con archi di ingresso, il giardino, le mura, le statue e un rivellino che ti mette di fronte ad un panorama incredibile sull’Appennino, con lo sguardo che si perde all’infinito. Il bello prosegue entrando, perché questo castello ti spiazza: di fatto i tanti elementi decorativi, gli arredi e gli oggetti d'arte tanto diversi tra loro e distanti cronologicamente con l’epoca di costruzione del maniero, raccolti negli anni dalla Contessa, lo rendono un palazzo racchiuso in una fortezza, di cui si finisce per perdere contezza.
Andando di stanza in stanza non ti stupiresti di incontrare ad un certo punto la signora Lina Angela Luisa: la sua essenza permea ancora tutti gli ambienti, mantenuti perfettamente intatti dopo la sua morte. Per una ragione ben precisa: oggi il Castello è di proprietà del Comune di Compiano nominato dalla Contessa erede del suo ricco patrimonio. Ma con una condizione: essere sepolta nella Cappella del castello-casa-museo. Condizione avveratasi, a suggello di un rapporto di amore destinato a durare per l’eternità. “Rimasta vedova in giovane età, senza figli e amante di cani, negli anni Sessanta rientrò in Italia per trascorrere gli ultimi vent'anni di vita nel piccolo borgo di Compiano, dove portò la sua nobile eleganza e l'amore per il bello – ci spiega la nostra guida - qui si è spenta nel 1987 e ancora oggi riposa all'interno della Cappella del castello. La tipologia di questa casa-museo e la collezione Raimondi-Gambarotta è un unicum immerso in pieno Appennino Parmense”.
Ed effettivamente lei è una donna da raccontare: “La contessa Raimondi Marchesa Gambarotta, classe 1903, acquista il Castello di Compiano nel 1962 e da quel momento inizia ad adattarlo a suo stabile dimora, trasformando in particolar modo il piano nobile, già residenza dei principi Landi”. E le sue frequentazioni delineano puntualmente la sua personalità, di cui si trova dimostrazione all’interno del castello come le amicizie con Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti. Vissuta alcuni anni in Argentina, sposa poi il marchese Piero Gambarotta (quello della nota azienda produttrice dell'omonimo amaro) e si occupa per anni di proprietà immobiliari, architettura e arredamento d’interni. Un connubio tra professione e passione, che la spinge a viaggiare per il mondo, incrementando la collezione d’arte e antiquariato di famiglia”.
L’effetto è quello di un insieme di oggetti persino improbabili, che rispecchiano la personalità colta e al tempo stesso bizzarra della proprietaria: così la biblioteca con le sue boiserie in legno ricorda lo studiolo di principi umanisti; la saletta cinese con le sue statuine di Budda, teiere e potiche e oggetti di arredamento di grande pregio quali il tempietto e il paravento cinese, ricalca l'interesse di molti collezionisti a cavallo tra '800 e '900 per l'esotico e la vigente moda per l'orientale. Nel 2002 viene inaugurato il Museo Internazionale Massonico, allestito in alcune sale, in seguito ai cimeli donati da Flaminio Musa e grazie alla collaborazione del Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani; dieci anni dopo una sala all'ingresso del castello è adibita a museo enogastronomico.
“Visitare il Castello è come seguire le tracce delle nobili dinastie Landi, Grimaldi, Farnese. Pizzi e ventagli veneziani, tappeti spagnoli e francesi, manifatture Richard, statuette in bisquit, candelieri Limoges e armature fanno rivivere il tempo che fu” chiosa la nostra guida. Una parte del castello è oggi adibita a relais e centro convegni per un soggiorno raffinato, ricco di stimoli culturali.
Per saperne di più
castellodicompiano.com
castellidelducato.it
parmapoint.it