Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

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Giovanni Bosi, Guglionesi / Molise

Questa cripta è ben più di un tesoro d'arte, come spesso accade nei borghi che possono vantare patrimoni poco conosciuti o persino sottostimati. Quando ti trovi nell'interrato della chiesa di Santa Maria Maggiore a Guglionesi, in provincia di Campobasso, ti rendi immediatamente conto che sei in un autentico sancta sanctorum che ha molto da raccontare. E dove peraltro fede, mistero, arte e devozione si intrecciano indissolubilmente. E' il Molise che continua a riservare sorprese lungo itinerari affascinanti.

 

(TurismoItaliaNews) Guglionesi - scenografico belvedere che dona una panoramica completa sul Molise, dalla riviera adriatica sino alle montagne di cerniera con Abruzzo e Campania - fa parte di “Autentici percorsi”, il piano di comunicazione e promozione integrata della destinazione turistica in Molise insieme a Campomarino, Termoli e San Giacomo degli Schiavoni. Un progetto di ampio respiro che ha messo in fila luoghi diversi ma comunque accomunati da un obiettivo condiviso: farsi conoscere mettendo in vetrina il miglio di sé. E questo paesotto di lunghe tradizioni e particolare ricchezza artistica e culturale, riesce ad esprimere al meglio questa potenzialità che ha fatto dell'attrazione la parola d'ordine.

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Così quando sei a Guglionesi, la visita alla chiesa madre di Santa Maria Maggiore, diventa un must. Se non altro per quelle gemme dipinte da Michele Greco da Valona, artista albanese che nel Cinquecento ha arricchito Vasto e Guglionesi con i suoi dipinti, quattro opere compiute tra il gennaio e il settembre 1505, che partendo dai fondamentali dell’arte bizantina si caratterizzano come un'arte “adriatica”, un filone artistico che è stato denominato proprio “Rinascimento adriatico”. Di fatto le opere di Michele Greco pongono l’accento sulla circolazione di maestri tra le due sponde del mare e sulla direttrice nord-sud lungo la costa adriatica, fra Abruzzo e Molise.

Gemme che in questo borgo dell'entroterra, ma comunque a due passi dalla costa e da Vasto, custodiscono con orgoglio. Guglionesi sfodera comunque anche dell'altro sempre nella Collegiata di Santa Maria Maggiore, la cui data di costruzione peraltro non è certa: probabilmente verso l'anno Mille venne totalmente ricostruita dal normanno Roberto d'Altavilla detto il Guiscardo, per un voto fatto alla Madonna, per subìre una serie di rimaneggiamenti nel corso dei secoli, con il presbiterio della chiesa del XII secolo riaperto centinaia e centinaia di anni di abbandono per effetto della nuova chiesa barocca costruita ortogonalmente a quella più antica, inizialmente dedicata a San Pietro. La facciata che si ammira oggi si deve al restauro del 1746. Una serie di trasformazioni incredibili, tra le quali si innesta anche la spettacolare cripta affrescata, sostenuta da arcate a tutto sesto che si appoggiano su colonne. E pure un mistero di fede: secondo la tradizione nella notte tra il 2 e il 3 giugno 1102 sono state traslate qui le spoglie di Sant'Adamo Abate, che da quel momento è diventato il patrono di Guglionesi.

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

Ma perché la cripta è così attraente? Ovviamente per le sue decorazioni: “Degli affreschi cinquecenteschi, opera di un artista locale, che la decoravano interamente ne restano sulle volte solo due con scene dell'Antico Testamento: il Diluvio, Arca di Noè e la Torre di Babele” ci spiega il maestro Felice Paolone durante la visita. Altre scene con episodi del libro della Genesi, ritenute dello stesso autore, sono raffigurate nella volta di un locale adiacente alla cripta, in riquadri di un finto soffitto a cassettoni: Dio Padre, la Creazione di Eva, il Peccato originale, la cacciata dal Paradiso terrestre, il sacrificio di Caino e Abele. La cripta conserva anche le reliquie di Sant'Adamo, la cui vita è raffigurata in un ciclo di affreschi del 1587, di stampo manierista (ma sulla cui data di realizzazione non tutti sono convinti). Una pala d'altare del 1740, in legno dorato, raffigura l'Estasi di Sant'Adamo sullo sfondo di una Guglionesi medievale, mentre sull'altare c'è la statua argentea del santo.

Le suggestioni più grandi si hanno guardando ciascuna pittura, ciascun volto, ciascuna delle sculture che arricchiscono e diversificano i capitelli delle colonne della cripta. E farsi raccontare ogni dettaglio, ogni sfumatura della storia di questo imponente edificio sacro di Guglionesi.

Guglionesi, la Cripta della bellezza nella chiesa stravolta nei secoli: dal normanno Guiscardo all'arte di Michele Greco da Valona

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