Cipro, a Lefkara paese dei pizzi e dei ricami: in un villaggio di montagna un patrimonio Unesco che il mondo intero apprezza

Giovanni Bosi, Lefkara / Cipro
Se il mare che la circonda è meraviglioso, altrettanto si deve dire dell’introterra dell’Isola. Rimasto praticamente intatto dal punto di vista ambientale e tradizionale, la zona montuosa di Cipro con i suoi villaggi e la sua gente dispensa sorprese a non finire quando si decide di esplorarla. Un’esperienza irrinunciabile, da provare con quel ritmo slow che connota questi territori. Lefkara è uno dei villaggi in cui ci si imbatte: per la verità è famoso in tutto il mondo grazie ai tradizionali ricami in pizzo e alla filigrana d'argento. E c’è anche un motivo in più: gustarsi un buon caffè alla carruba in uno dei suoi piccoli bar. Ecco perché abbiamo deciso di andare a vederlo.
(TurismoItaliaNews) Arrivarci è semplice e suggestivo, perché il paesaggio è davvero spettacolare. Siamo ad una quarantina di chilometri da Larnaka, ai piedi dei monti Troodos, nella regione sud-orientale di Cipro. A 650 metri di quota si incontra Lefkara, divisa in Pano Lefkara e Kato Lefkara, (ovvero Lefkara superiore e inferiore) e tanto basta per considerarla un villaggio montuoso. E’ proprio qui che nascono creazioni artigianali apprezzate in tutto il mondo grazie alla perizia di mani femminili che tramandano precisione, passione, perizia, pazienza da generazioni: i ricami in pizzo e la filigrana d’argento sono il marchio del paese.
In qualche modo è un’attività che ci riguarda da vicino: è sin dai tempi dei Veneziani, cioè almeno dal quattordicesimo secolo, che è nata questa specializzazione, come raccontano il Centro artigianale di Lefkara, il Museo del ricamo tradizionale e dell’argenteria e vari laboratori. Anzi, la leggenda vuole che Leonardo da Vinci abbia visitato il borgo nel 1481 e acquistato una tovaglia d’altare in pizzo da donare al Duomo di Milano. Ecco spiegato perché camminando per le strette e tortuose stradine del borgo, caratterizzato da casette dipinte a colori vivaci con i tetti in terracotta, ci imbattiamo nel caffè “Da Vinci”.
Tra i luoghi interessanti da vedere, ci sono sicuramente sono il Museo del Folklore, la vecchia fontana e il vecchio frantoio, le antiche cappelle tra cui la chiesa di Timios Stavros (Santa Croce) e la cappella di Archangelos Michail a Kato Lefkara, con affreschi che risalgono al dodicesimo e quindicesimo secolo. Ma essendo in collina/montagna anche il vino da queste parti ha un suo spazio, tanto che Lefkara è una delle tappe della settima Strada del Vino dell'isola che comprende l’area montuosa di Larnaka - Lefkosia.
Di sicuro, però, l’attenzione, è tutta per questa vocazione alla produzione dei ricami e dei merletti: non è insolito, soprattutto nella bella stagione, trovare le donne del villaggio sedute davanti alle loro casette pittoresche e intente a creare i "Lefkaritika", finiti inevitabilmente nella lista del patrimonio mondiale immateriale dell'Unesco. Influenzati dai ricami dei cortigiani veneziani che governarono il Paese a partire dal 1489 e caratterizzati dagli antichi motivi geometrici greci e bizantini, il pizzo di Lefkara è realizzato rigorosamente a mano con disegni che combinano quattro elementi: l'orlo a giorno, il taglio, le imbottiture a punto pieno e il ricamo dei bordi.
“Questa pratica che combina arte e socialità – ci spiegano durante la nostra visita a Lefkara - rappresenta ancora l'occupazione principale delle donne del villaggio, che creano tovaglie, tovaglioli e pezzi da esposizione mentre sono sedute insieme e parlano lungo le stradine o nei cortili coperti. La maestria unica del mestiere viene trasmessa alle ragazze attraverso anni di esposizione informale, il classico ‘rubare con gli occhi’, e poi un insegnamento vero e proprio da parte della madre o della nonna nell'applicazione del filo di cotone al lino”. Così quando ha imparato a fondo la sua arte, la merlettaia usa la sua immaginazione per progettare un lavoro che incarna sia la tradizione che la sua personalità. Insomma un orgoglioso simbolo della loro identità. E allora, come non portarne qualcuno di questi lavori a casa?
Dopo tante meraviglie, un’altra curiosità: un bel caffè alla carruba. Il carrubo è originario della regione mediterranea e il suo frutto, la carruba, è leggermente dolce e viene utilizzato in polvere o sciroppo come ingrediente di torte e biscotti e al posto del cioccolato; è considerato una fonte naturale di calcio, tre volte più del latte, inoltre è ricco di ferro, fosforo e fibre naturali. Ecco perché a Cipro lo sciroppo di carruba è conosciuto come “l'oro nero” dell’Isola… E un un caffè ci sta proprio bene seduti al baretto in cui tutto parla di questo villaggio…
Per saperne di più
www.visitcyprus.com
larnakaregion.com
www.turismocipro.it
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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