Gubbio, Terra di Tartufo: il respiro antico della tradizione nel docufilm che celebra l’anima di un patrimonio (Unesco) vivente

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Giovanni Bosi, Gubbio / Umbria

Nella cornice di “Gubbio, Terra di Tartufo”, la kermesse che ogni anno trasforma la città dei Ceri in un palcoscenico di profumi, cultura e tradizione, la presentazione del docufilm “Il mondo del tartufo in Italia” si è declinata in orgoglio, passione e persino commozione. Da una storia tutta italiana (che pur si replica in altri scenari del mondo) emergono valori che proprio nel Belpaese riescono ad essere esaltati e riproposti nel tempo. Il video diretto da Remo Schellino, è stato introdotto da Antonella Brancadoro, direttrice dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, insieme a Federica Monarchi.

 

(TurismoItaliaNews) Un’opera intensa e profonda, lunga 35 minuti, che racchiude nove anni di lavoro, di viaggi e di incontri lungo la penisola, per raccontare un universo antico e prezioso: quello della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia”, riconosciuta dall’Unesco nel dicembre 2021 come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Un riconoscimento che non celebra il tartufo in sé, ma la pratica, il sapere, la dedizione e l’amore che da secoli legano l’uomo, il cane e la natura. È una tradizione tramandata oralmente, basata sulla conoscenza profonda del territorio, del clima e dell’ecosistema, fatta di gesti precisi, di silenzi condivisi, di attrezzi semplici come la “banghetta” o la “piccozza”, che permettono di estrarre il prezioso fungo ipogeo senza ferire la terra che lo custodisce.

Antonella Brancadoro

Gubbio, Terra di Tartufo: il respiro antico della terra nel docufilm che celebra l’anima di un patrimonio (Unesco) vivente

Un viaggio tra memoria e identità

Il docufilm dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo e presentato nel corso dell’evento promosso in tandem dal Consorzio Turistico Gau Gubbio Alta Umbria e dal Comune di Gubbio, ha “debuttato” alla presenza di numerosi rappresentanti delle Città del Tartufo, tra cui Valtopina e Scheggino, simboli di un’Italia che sa unire territori diversi attraverso la stessa passione e la stessa lingua: quella del rispetto per la terra.

“Quello che precede il consumo a tavola degli amatissimi tartufi, neri o bianchi, è un mondo sconosciuto, difficile da far capire – ha spiegato Antonella Brancadoro – l’Unesco ha compreso e valorizzato questa tradizione, soprattutto in un momento in cui la coscienza ambientale è più forte e i cambiamenti climatici iniziano a farsi sentire anche in questo settore. Il grande lavoro è stato costruire intorno al bosco una dimensione umana e sociale, puntando sui saperi tradizionali e sulla sostenibilità: valori da trasmettere alle giovani generazioni, per garantire il futuro”. In Italia, la “cerca e cavatura” coinvolge oggi 200mila addetti formati e 80mila praticanti, in un Paese dalla geografia varia e complessa, dove nove varietà di tartufo raccontano una biodiversità straordinaria. L’Unesco, come ha ricordato Brancadoro, è rimasta sorpresa dal valore umano, culturale e spirituale di questa tradizione.

Gubbio, Terra di Tartufo: il respiro antico della terra nel docufilm che celebra l’anima di un patrimonio (Unesco) vivente

Il sindaco di Gubbio, VittorioFiorucci

Il cane, l’uomo e la terra: un legame ancestrale

Il film restituisce con delicatezza il rapporto simbiotico tra il tartufaio e il suo cane, vero protagonista della cerca. Un tempo era la scrofa a fiutare il tartufo, ma la sua golosità rendeva la ricerca… problematica. Il cane, invece, rappresenta la fiducia, la collaborazione e il rispetto reciproco, elementi centrali di una pratica che è prima di tutto un dialogo con la natura. “Il tartufo è come un bambino: sai che c’è, ma finché non lo vedi non sai com’è” recita una delle frasi più poetiche del film, che racchiude tutta la magia di questa attività: l’attesa, la scoperta, la meraviglia. Anche le donne, oggi sempre più protagoniste nel mondo del tartufo, hanno radici antiche in questa storia: durante la Seconda guerra mondiale, quando gli uomini erano al fronte, furono proprio loro a sostituirli nei boschi, continuando la tradizione con passione e dedizione.

Un patrimonio da trasmettere

Il documentario, arricchito dal contributo dell’antropologo professor Grimaldi, indaga anche la dimensione spirituale della cerca: la figura del tartufaio notturno, che sfida il mistero del bosco, diventa metafora di una ricerca interiore, di un legame primordiale tra uomo e ambiente. “È un lavoro necessario – ha aggiunto Brancadoro – per testimoniare e unire il mondo dei tartufai, dove si incontrano ambiente, cane e natura. Un patrimonio di conoscenze, rispetto e tradizione che oggi richiede consapevolezza e capacità di trasmissione alle future generazioni”. Girato da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, “Il mondo del tartufo in Italia” è stato realizzato in quattro versioni – italiana, inglese, per non vedenti e per non udenti – per rendere questo racconto accessibile a tutti e promuovere una cultura del tartufo realmente inclusiva.

L'assessore alla cultura e al turismo Paola Salciarini

Gubbio, Terra di Tartufo: il respiro antico della terra nel docufilm che celebra l’anima di un patrimonio (Unesco) vivente

Gubbio, simbolo di una tradizione viva

La serata di presentazione si è inserita perfettamente nello spirito di “Gubbio, Terra di Tartufo”, un evento che ogni anno celebra il binomio tra tradizione e innovazione, radici e futuro. Il sindaco Vittorio Fiorucci ha ricordato come “Gubbio Terra di Tartufo è uno degli eventi più importanti dell’anno, identitario, che valorizza l’unione della terra con l’uomo. Riscopriamo la cultura storica dei cavatori che salvaguardano l’ambiente, il cane come guida dei tartufai, elementi fondanti della nostra tipicità locale”. A sottolineare il valore diffuso della manifestazione è stata anche l’assessore alla cultura e al turismo Paola Salciarini: “Gubbio Terra di Tartufo è un format per tutto l’anno, con tanti eventi all’interno. Siamo tornati con gli stand in Piazza 40 Martiri perché gli espositori sono aumentati notevolmente. Abbiamo valorizzato Piazza San Giovanni con una tensostruttura e altri eventi itineranti sono in programma in Corso Garibaldi”.

Un futuro radicato nella terra

Tra le immagini evocative del film e le parole di chi ogni giorno vive questa passione, emerge un messaggio forte: il tartufo non è solo un prodotto, ma una cultura, un gesto d’amore verso la natura. È la testimonianza viva di un’Italia che sa ancora ascoltare la terra, rispettarla e raccontarla con orgoglio. In un momento storico in cui tutto sembra effimero, “Il mondo del tartufo in Italia” ci ricorda che le radici più profonde sono quelle che non si vedono, ma che nutrono il futuro.

Piatti gustosi a base di tartufo preparati dallo chef del Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio

Piatti gustosi a base di tartufo preparati dallo chef del Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio

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