Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

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Giovanni Bosi, Vence / Francia

Qui sulla Costa Azzurra la chiamano l’incontournable, l’imperdibile. E hanno ragione: in posizione strepitosa ai piedi dell’arco alpino, coronata dal Parc des Préalpes d'Azur, e adagiata davanti al Mediterraneo, Vence è la cittadina in cui ti senti subito a casa. Per i colori, i profumi, l’accoglienza della gente, l’amore per l’arte e per la natura. Tanto da scoprire persino una tradizione legata ad una risorsa che l’ha resa famosa nei secoli: l’acqua.

 

(TurismoItaliaNews) Come altri pittori hanno avuto uno stretto legame con i borghi della Provenza, anche Vence nel tempo ha unito il suo nome ad artisti del calibro di Matisse e Chagall, che hanno lasciato tracce importanti per il patrimonio artistico della cittadella storica. Come Saint-Paul de Vence, roccaforte della Fondazione Maegh, a pochi chilometri di distanza, questo borgo della Corniche è tuttora il beniamino di artisti e artigiani. E tuttavia Vence - a due passi dalla Promenade di Nizza - sembra essersi cristallizzata nel suo assetto di abitato dalle radici lontane: esplorandola in un viaggio senza tempo ci si ritrova a camminare per vicoli pittoreschi, fra case medievali e rinascimentali, tra piazze e piazzette, botteghe e gallerie dove si può ammirare il lavoro di numerosi artisti e annusare l’odore dei loro colori ad olio.

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

E’ proprio in questo frangente che si apprezza subito una delle sue peculiarietà naturali: la ricchezza d’acqua. Sono una miriade di antiche fontane e fontanelle disseminate un po’ ovunque, alimentate da diverse sorgenti di origine sotterranea, a punteggiare e sottolineare la presenza di questa risorsa vitale che la comunità locale fa di tutto per preservare, proteggere e purificare. Nei secoli l’acqua di Vence è stata a lungo oggetto di cupidigia e conflitto, perché è considerata così buona grazie alle sue qualità organolettiche che ancora oggi si vede gente in coda davanti alle fontane per riempire bottiglie e borracce. Magari poco prima di incamminarsi a piedi lungo la Maralpine, il percorso escursionistico attraverso il Parc des Préalpes d’Azur, alla scoperta dei paesaggi e delle persone che rendono unica l’alchimia di queste Prealpi e del Verdon, dall’alta campagna agli imponenti baous della costa.

Sono due le sorgenti più importanti di Vence, le cui acque è possibile berle addirittura alla stessa fontana, come quella in Place du Grand Jardin. La più nota è La Foux, che sgorga nei pressi di un ponte del diciottesimo secolo e che fu captata per primi dai Romani, citata già in un antico testo dell’anno 98. Tanto che dal I secolo d.C. un acquedotto dalle sorgenti di La Foux riforniva di acqua la città e le sue terme. Non solo: si racconta che Poppea, moglie di Nerone e di salute cagionevole, veniva qui a “passare le acque” trovando sollievo per le sue condizioni. Un mito? Chissà, di certo è un’acqua fresca, di buona qualità, con proprietà diuretiche, debolmente mineralizzata e povera di sodio, quindi consigliata per diete prive di sale. L’altra sorgente è quella del Riou, utilizzata dal 1870.

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

A partire dalla fontana di Place du Grand Jardin (come ci spiegano a Villa Alexandrine, dove ha sede l’Office de tourisme de Vence) si può seguire un vero e proprio itinerario urbano alla scoperta degli altri luoghi in cui ci si può dissetare, alcuni dei quali sono degli autentici monumenti di storia dell’arte. Come nel caso di Place du Frêne, dove si trova una fontana la cui vasca circolare proviene nientemeno che da un battistero dell’XI secolo: la cornice è meravigliosa, anche perché nei pressi c’è il famosissimo quanto vetusto frassino messo a dimora dal re Francesco I (1494-1547) e poi un panorama meraviglioso sul baous, sulla Cappella del Rosario decorata da Matisse e sulla valle di Lubiane godibile dal Belvedere. O ancora, seguendo Avenue Henri Isnard fino a Place Frédéric Mistral si trova una piccola fontana accanto alla Cappella dei Penitenti Bianchi (come perdersi i versi del poeta provenzale Mireille incisi sulla facciata) oppure il lavatoio all'angolo di Avenue Elise, tipico dei villaggi provenzali. Ma queste sono soltanto alcune delle fontane. Pezzi importanti dell’eredità di Vence, dove annualmente proprio queste fontane si trasformano in creazioni fiorite per una festa molto amata dalla gente…

Quando dici Costa Azzurra pensi subito alle sue blasonate spiagge, ai suoi promontori, alle Croisette e alle passeggiate, da Nizza a Cannes. Eppure non da meno si rivela l’entroterra, con i suoi paesini arroccati su balconi con vista mozzafiato sul Mediterraneo e sulle Alpi, a pochi chilometri dalla costa. Come Vence appunto. Da cui si può partire per passeggiate a cavallo, a piedi o in bicicletta per scoprire una natura rimasta intatta. Insomma un luogo in cui venire assolutamente. A proposito: da bere lo offrono i vencesi…

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Vence l’incontournable: chiare, fresche e dolci acque nel borgo fra Mediterraneo e Parc des Préalpes d'Azur

Per saperne di più
vence-tourisme.com
www.explorenicecotedazur.com
www.france.fr
www.parc-prealpesdazur.fr

 

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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