C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

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Giovanni Bosi, Luserna-Lusérn / Trentino

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima, che rimanda ad un dialetto tedesco portato qui intorno all’anno Mille. Gli abitanti di questo borgo sono orgogliosissimi di questa loro unicità e la difendono con i denti per tramandare quella che è ben più di una tradizione, un vero e proprio “patrimonio dell’umanità”, diventato tale grazie alla posizione geografica tra le montagne che ha consentito di creare una sorta di enclave. Siamo a Luserna-Lusérn, nel territorio dell’Alpe Cimbra in Trentino, dove si parla e si scrive con l’antichissima lingua cimbra, la germanofona più a sud d’Europa. Siamo venuti a conoscere questa gente meravigliosa.

 

(TurismoItaliaNews) Tutt’intorno le Dolomiti trentine sono lo spettacolo della Natura, mentre la verve degli abitanti di Luserna-Lusérn è l’irrinunciabile valore aggiunto. Gli studiosi la definiscono archeologia linguistica, perché qui da oltre mille anni il modo di esprimersi è rimasto così. Tanto per spiegarsi meglio: se il dialetto arrivato da queste parti con i coloni giunti per opera di monasteri ed istituti religiosi a partire dall’ottavo secolo nel luogo di origine, la Baviera, si è evoluto, a Luserna si è conservato inalterato. In varie ondate migratorie quei boscaioli bavaresi hanno abbandonato le loro terre in cerca di nuovi territori da colonizzare, arrivando qui.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

“Si stima che il 70 per cento degli abitanti parlano cimbro – ci spiega Elena Nicolussi Giacomaz che incontriamo al Museo Lusern, punta di diamante del Kulturinstitut Lusérn – abbiamo un progetto specifico per i bambini fra 0 e 6 anni e lo 'Sportello Linguistico Cimbro / A Türle afti Zung', istituito con la legge sulle minoranze linguistiche della Provincia Autonoma di Trento, costituisce un presidio strategico fondamentale sul territorio per salvaguardare e promuovere la lingua della minoranza. Questo servizio offre traduzioni in o dalla lingua cimbra sia agli enti che ai privati, e promuove attività rivolte alla valorizzazione della stessa quali l’ormai tradizionale laboratorio del libro che ci consente di realizzare un racconto scritto dai bambini in lingua cimbra”. Insomma guai a chiamarlo dialetto: il cimbro è una lingua e i cimbri sono coloro che parlano ancora oggi, eredi di una tradizione che affonda le sue radici ormai nella notte dei tempi. E loro sono 268 abitanti secondo il censimento più recente.

E’ uno dei Borghi più belli d’Italia

Così passeggiare per le vie del paese, che è pure uno dei Borghi più belli d’Italia, consente di respirare a pieni polmoni non solo l’aria fresca delle montagne (siamo a quota 1.333 metri) ma pure la bellezza di un luogo che sta facendo di tutto per autoconservarsi: le case di pietra, il modo di mangiare, le leggende, le tante storie. Inclusa quella più drammatica della Grande Guerra. “Un viaggio a Lusérn è la scoperta di un’identità storico culturale unica al mondo” sottolinea Daniela Vecchiato, direttore dell’Azienda per il Turismo Alpe Cimbra. E attenzione, perché “oggi Lusérn ha una ricca proposta outdoor fatta di sentieri trekking, percorsi bike e una ciclopedonale che attraversa estesi pascoli. Fiore all’occhiello la proposta enogastronomica dei ristoranti e malghe” tiene a rimarcare Daniela.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

Luserna è stata distrutta nel 1911 da un incendio che aveva trovato facile esca nel legname dei tetti, e poi durante la Grande Guerra del 1915-18 dai bombardamenti; sono ancora ben visibili i ruderi dei forti, delle caserme, delle trincee e delle strade militari. Il borgo si sviluppa in stile Strassendorf, ovvero costruito lungo l’arteria principale che attraversa l’abitato e che si suddivide in 3 strade principali; è situata vicino al confine veneto, dove un tempo correva la linea di demarcazione tra Italia e Austria, su un altopiano a metà strada tra Folgaria (Tn) e Asiago (Vi). Luserna è sempre stata dunque “un ponte” tra pianura e montagna, tra Veneto e Trentino Alto Adige-Südtirol, tra Italia e Austria (fino al 1918) e tra culture e lingue diverse ovvero quella italiana e quella tedesca. Di qui passa anche il Sentiero della Pace, oltre il già esistente Sentiero Europeo E5, ma le proposte per un trekking ragionato sul territorio sono ben cinque.

I luoghi imperdibili di Luserna-Lusérn

Tra i luoghi imperdibili, che a ben guardare sono le primissime cose da vedere per un approccio consapevole, c’è il Kulturinstitut Lusérn – Istituto Cimbro, da sempre impegnato nella tutela e trasmissione della lingua cimbra, la cui mission è raccontare e valorizzare, attraverso le sale del Museo Lusérn, l’origine, la storia e le tradizioni della comunità cimbra. Gli spazi espositivi, con l’ausilio di pannelli, oggetti etnografici e strumenti multimediali, approfondiscono le peculiarità del territorio e degli Altipiani Cimbri attraverso un percorso che tocca varie tematiche. Come la sala dedicata alla mostra permanente “Alfabeto della Grande Guerra. 26 lettere per non dimenticare”, che presenta un allestimento incisivo e pungente che intende omaggiare i caduti nella Prima guerra mondiale, incentivando il ricordo e la riflessione; oppure la sezione (particolarmente amata dalle famiglie) che illustra la fauna alpina, dai grandi predatori agli uccelli, ai piccoli roditori e anfibi. C’è poi la Casa museo “Haus von Prükk”, nata dal restauro conservativo di una antica abitazione che aveva mantenuto inalterate nel tempo le proprie caratteristiche di dimora contadina cimbra ottocentesca. Partendo da un edificio estremamente caratteristico ma ormai in degrado, per opera del Kulturinstitut Lusérn è stata ristrutturata in tutti i suoi ambienti e nell’originario arredo, quale memoria storica di una abitazione tipica cimbra.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

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La “geografia” del territorio

Lusérn fa parte del territorio dell’Alpe Cimbra in Trentino a cui appartengono anche i Comuni di Folgaria, Lavarone e della Vigolana. Un territorio turistico aperto tutto l’anno la cui proposta spazia dall’outdoor, alla cultura, all’enogastronomia e ad una forte valorizzazione delle tradizioni su cui si fonda l’identità di una terra dalle radici millenarie. In estate il trekking, la bike, l’arrampicata, il golf, e tante attività all’aria aperta attraggono gli amanti dell’outdoor così come in inverno la skiarea Alpe Cimbra con 100 km di piste per lo sci alpino, 80 km per lo sci nordico, i percorsi ciaspole e fat bike, gli itinerari per lo sci alpinismo, sono in grado di soddisfare le esigenze degli amanti della neve. L’offerta culturale dell’Alpe Cimbra si contraddistingue per le Sette Grandi Fortezze dell’Imperatore e gli itinerari sulla Prima Guerra Mondiale, in primis la 100 km dei Forti e la Forra del Lupo, per gli antichi villaggi disseminati sul territorio quali Guardia, il paese dipinto, e per Base Tuono, il grande museo dedicato alla Guerra Fredda. Natura e paesaggi danno vita ad un ambiente ricco di suggestioni.

Il cimbro, la lingua viva

Lingua corrispondente al medio-alto antico tedesco del 1000-1200, il cimbro viene tuttora parlato correntemente da quasi tutta la popolazione. Nelle altre comunità dove un tempo lo si parlava (Lavarone, Folgaria, Terragnolo, Vallarsa, Valle dei Ronchi, 13 Comuni Veronesi della Lessina, 7 Comuni Vicentini dell'Altipiano di Asiago) è quasi del tutto estinto, con eccezione di Giazza (Verona) e Roana (Vicenza) dove è parlato ancora da poche decine di persone anziane. A Luserna è sopravvissuto grazie all’isolamento geografico e all’orgoglio della sua gente, che ha sempre resistito ad ogni tentativo di assimilazione. In Trentino le lingue dei Mocheni, dei Cimbri e dei Ladini sono alla base dell’autonomia della Provincia.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

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I sentieri per vivere il territorio

Sentiero “Sulle tracce dell’orso”
Questo sentiero ad anello, lungo quasi 11 chilometri, richiede circa tre ore e mezza per essere percorso completamente. Lasciata Piazza Marconi, si sale lungo la storica via Ekh fino in località Kraütz. Da qui, grazie al Begele von Vaüchtla, si raggiunge la piana di Millegrobbe per innestarsi su un tratto del Sentiero Europeo E5. Questo sentiero conduce prima alla Tana von Tasso, poi alla Baita del Neff e da qui fino alla cima del Monte Cucco (1.582 m etri), il punto più alto di questa passeggiata. Dal Monte Cucco si scende verso Malga Costalta, di qui alla Fontana dell’Orso (da cui deriva il nome del sentiero) e Malga Millegrobbe di Sopra, per fare rientro a Luserna-Lusérn solo dopo essere passati nelle vicinanze di Forte Campo-Werk Lusérn. Lungo il tragitto si incontrano molte testimonianze del primo conflitto mondiale, come le Caserme di Costalta, le trincee, le mulattiere militari, le postazioni per l’artiglieria. Il dislivello è di circa 430 metri.

Sentiero emozionale
“Dalle storie alla Storia - Sentiero della Grande Guerra”

Il percorso è un sentiero emozionale che tratta il tema del primo conflitto mondiale, narrando le vicende che hanno coinvolto i civili e gli abitanti di Luserna-Lusérn. Silhouettes di metallo, arricchite con dettagli artistici in cotto, raccontano in prima persona delle brevi storie. Queste statue, dislocate lungo il percorso che dalla fontana di piazza Marconi-Platz porta prima a Forte Campo-Wèrk Lusérn e poi all’Avanposto di Oberwiesen, vogliono far riflettere sull’atrocità e sulla spietatezza della guerra che improvvisamente ha sconvolto la vita di questa gente di montagna. Il percorso è adatto a tutti e la passeggiata si completa in circa due ore, facendo ritorno al punto di partenza. Lo sviluppo complessivo è di poco più di 5 km e il dislivello di 230 metri.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

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Sentiero Cimbro dell’Immaginario
Il sentiero rappresenta un piacevole viaggio alla scoperta dei racconti e delle leggende cimbre. Grazie ad opere di artisti locali e a pannelli illustrativi dislocati lungo il percorso, il visitatore potrà conoscere ed apprezzare i personaggi che la fantasia e l’antica tradizione popolare hanno tramandato nel tempo. Il Sentiero Cimbro dell’Immaginario ha uno sviluppo complessivo di poco più di 7 chilometri, supera un dislivello di appena 350 metri tra dolci sali e scendi e si percorre comodamente in circa 3 ore.

Sentiero della primavera
Questo sentiero, esposto a sud nella totalità del suo sviluppo, è quello che maggiormente si presta per una passeggiata primaverile, quando il resto dell’Altopiano è ancora coperto dalla neve. Dopo aver raggiunto la Prach, una terrazza a strapiombo sulla Valdastico su uno sperone naturale di roccia, il sentiero scende verso il Tal von Sant’Antone, attraverso il Begele von Lümmala. Raggiunti i prati della Ronkoueck - dai quali è possibile vedere il paese dal basso - il percorso continua in un bel bosco di latifoglie con suggestivi scorci sulla valle sottostante. Percorrendo il sentiero della Salveredjina si raggiunge prima il Lusernarhof e poi il capitello di San Rocco. Attraverso via Etz e la stradina delle Lèrchla si fa ritorno a Piazza Marconi-Platz. Il sentiero ad anello ha una lunghezza di 2,6 chilometri e si sviluppa su un dislivello di 165 metri; per percorrerlo tutto occorre circa un’ora.

C’è un luogo in Italia dove si parla ancora oggi una lingua antichissima: si chiama Luserna-Lusérn l’enclave dell’Alpe Cimbra

Per saperne di più
www.lusern.it
www.alpecimbra.it

 

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Trentino, in questo paese dai colori pastello i dipinti delle case sono un patrimonio artistico: Folgaria, arte, neve e fantasia

Folgaria, Base Tuono racconta con i suoi missili un pezzo di storia che è ancora attualità: la Guerra Fredda tra Est e Ovest

Forte Belvedere Gschwent: a Lavarone, in Trentino, il vecchio avamposto austro-ungarico della Grande Guerra è oggi un alfiere di pace

Sentinelle di Pietra, al Forte Belvedere Gschwent per un’esperienza immersiva che racconta la follia della guerra

L’antico primato del Caseificio degli Altipiani e del Vezzena: qui nasce il formaggio presidio Slow Food, il gusto della tradizione di montagna

 

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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