I Briganti di Cerreto: quando la montagna diventa comunità, un modello di sviluppo sostenibile e coesione sociale

Giovanni Bosi, Cerreto Alpi / Reggio Emilia
Un modello di sviluppo sostenibile e coesione sociale tra natura, turismo e innovazione. Quello di Cerreto Alpi, nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e nel cuore della Riserva MaB Unesco, è ormai consolidato, tanto da essere diventato un esempio virtuoso di come supportare territori e persone, facendoli diventare protagonisti del proprio futuro. Questo borgo montano, frazione di Ventasso (Reggio Emilia), è la culla de “I Briganti di Cerreto”, una cooperativa di comunità che da oltre vent’anni rappresenta un laboratorio vivente di sostenibilità, solidarietà e rinascita delle aree interne.
(TurismoItaliaNews) Se in un borgo si vive bene e i suoi abitanti sono orgogliosi del loro piccolo paese, allora arriveranno anche i turisti. Questo piccolo assunto può sembrare una semplice riflessione, eppure è la carta vincente per molte zone remote del nostro Bel Paese. Ce lo dimostra l’attività che da oltre venti anni svolge la cooperativa “I Briganti di Cerreto”, fondata nel giugno del 2003 da un gruppo di giovani del paese guidati oggi dal presidente Luca Farina, e nata da una scelta controcorrente: restare. Restare nella propria terra, nonostante la marginalità e la difficoltà economica, per trasformare il legame con il territorio in una forza generativa.
“I Briganti di Cerreto sono così diventati protagonisti di un nuovo modo di vivere la montagna, fondato sulla responsabilità condivisa e sull’idea che la comunità stessa possa essere impresa, custode e motore del proprio sviluppo” ci spiega Alessio Farina, il papà di Luca, che proprio all’origine – in tempi non sospetti – ha seguito passo dopo passo la nascita dei Briganti. Che al di là del nome curioso, sono tutt’altra cosa dai masnadieri che pullulavano un tempo sui passi di montagna: per loro la mission è il bene della comunità in cui vivono e lavorano.
Una cooperativa di comunità: economia e solidarietà in equilibrio
“I Briganti di Cerreto” incarnano pienamente il modello della cooperativa di comunità, un’innovazione sociale sempre più riconosciuta in Italia e in Europa. In queste realtà, cittadini, imprese, associazioni e istituzioni uniscono le forze per produrre beni e servizi che migliorano la qualità della vita collettiva, generando valore economico e sociale in modo duraturo. Il principio guida è chiaro: il profitto non è un fine, ma uno strumento per alimentare beni comuni, partecipazione e coesione.
Attraverso la cura del verde, la gestione di servizi ambientali e la promozione di un turismo responsabile, la cooperativa risponde ai bisogni concreti di un territorio di montagna, contrastando lo spopolamento e creando opportunità di lavoro stabili. È un modo di fare impresa che non mira all’interesse del singolo socio, ma all’interesse collettivo di una comunità che si riconosce parte attiva di un ecosistema naturale e sociale.
Turismo di comunità e tutela ambientale: vivere la montagna con rispetto
Il turismo rappresenta uno dei settori più dinamici della cooperativa, ma si tratta di un turismo “lento”, consapevole, radicato nel territorio e nei suoi ritmi. “Le attività organizzate dai Briganti - trekking, ciaspolate, corsi di nordic walking, escursioni nel Parco dell’Appennino - nascono tutte con un obiettivo comune: educare alla montagna” chiosa il presidente Luca Farina. “Ogni iniziativa parte dal Rifugio dei Briganti, il cuore pulsante di Cerreto Alpi, dove guide ambientali escursionistiche e istruttori accolgono i visitatori per accompagnarli in esperienze autentiche, capaci di intrecciare paesaggio, cultura e relazioni umane. Non si tratta solo di sport o svago: è un modo di riscoprire la lentezza, di imparare a leggere i segni del bosco, di comprendere il fragile equilibrio che lega uomo e natura. A ben guardare, il turismo di comunità promosso dai Briganti non è un prodotto, ma una filosofia: quella di chi accoglie l’ospite come un amico, di chi crede che la montagna non debba essere “consumata”, ma abitata e custodita.
Un presidio sociale e ambientale nel cuore dell’Appennino
Oltre al turismo, la cooperativa si occupa di una vasta gamma di attività che spaziano dalla cura del verde al monitoraggio ambientale, dalla didattica ambientale e scolastica alla commercializzazione dei prodotti locali. Ogni azione è pensata per rafforzare il legame con la terra e con la memoria, ma con uno sguardo costantemente rivolto al futuro.
Le scuole trovano nei Briganti un partner prezioso per progetti educativi su temi agricoli, forestali e naturalistici; gli enti locali possono contare su un interlocutore affidabile per la gestione sostenibile del territorio. In questo modo la cooperativa diventa un presidio permanente di cura e sorveglianza ambientale, un punto di riferimento per tutta l’area del Ventasso.
L’economia che nasce dal senso di appartenenza
Il valore più profondo dei Briganti di Cerreto non risiede soltanto nella loro capacità di generare lavoro o attrarre visitatori, ma nella forza del legame sociale che riescono a ricostruire. Ogni progetto, ogni sentiero ripulito, ogni escursione condivisa diventa un tassello di un mosaico più grande: quello di una comunità che sceglie di non scomparire, che trasforma le proprie radici in energia creativa e la montagna in un laboratorio di futuro. In un’Italia che vede ancora molte aree interne minacciate dallo spopolamento, la storia dei Briganti di Cerreto rappresenta una lezione di resilienza e coraggio civile: un modello replicabile, in cui sviluppo e tutela ambientale non si oppongono ma si fondono in un equilibrio virtuoso.
Un laboratorio di futuro nel cuore dell’Appennino
Oggi, a oltre vent’anni dalla fondazione, la cooperativa “I Briganti di Cerreto” continua a crescere, dimostrando che il futuro della montagna può essere scritto da chi la vive ogni giorno. Attraverso il lavoro, la solidarietà e la tutela della natura, Cerreto Alpi è diventato un esempio concreto di comunità che si rigenera dal basso, in grado di coniugare identità, sostenibilità e innovazione sociale. In un periodo in cui molti luoghi si spengono, i Briganti di Cerreto ricordano che basta una comunità consapevole per ridare luce anche alla montagna più isolata.