A Rouen nel quartier generale degli Impressionisti: il Musée des beaux-arts (fondato da Napoleone) è il crocevia dell’arte più bella
Giovanni Bosi, Rouen / Francia
L’imprimatur è nientemeno che dell’Imperatore. Sì, proprio lui: Napoleone. Il grande condottiero corso è stato decisamente lungimirante quando si trovò a sottolineare come “Parigi, Rouen, Le Havre sono la stessa città in cui la Senna è la strada principale”. Era il 1802 ed erano veramente tempi non sospetti se si considera che la Capitale e le due splendide città della Normandia sono oggi i caposaldi dell’Impressionismo. Per avere un’idea precisa basta venire qui a Rouen al Musée des beaux-arts: tra i pittori del XIX e XX secolo sono particolarmente presenti con molti capolavori e una straordinaria collezione impressionista…
(TurismoItaliaNews) E’ quasi superfluo dire che a Rouen il Museo di Belle Arti è una tappa obbligata. E non solo perché accoglie straordinarie collezioni - dalla pittura alla scultura, dal disegno all’arte decorativa - ma è pure un luogo di grande cultura, dove eventi e mostre temporanee si susseguono. E del resto già l’edificio è un pezzo di architettura di grande pregio, uno dei capolavori della città. Se è vero che il Musée des beaux-arts de Rouen è stato fondato nel 1801 da Napoleone Bonaparte, la struttura attuale affacciata sulla Esplanade Marcel Duchamp è stata realizzata tra il 1877 e il 1888 su progetto dell'architetto Louis Sauvageot, con una completa remise en forme nel 1994. I tesori in mostra vanno dal Rinascimento al giorno d’oggi, compresa una rara collezione di icone russe dal XV all’inizio del XIX secolo, ma “il vero patrimonio si deve alla donazione di François Depeaux nel 1909, che ha posto Rouen in prima linea tra i musei francesi che documentano l’Impressionismo” ci spiega Yannick Bugeon, responsabile Relations internationales & innovation di Rouen Tourisme.
Così quando entri nel Museo ti rendi subito conto di essere in luogo che sprizza cultura da ogni poro, anche se il bello è che in qualche modo ti senti a casa, perché il visitatore è accolto e condotto in un certo senso per mano nella scoperta dei capolavori che custodisci. E che sia un luogo vivo e per niente statico, lo testimoniano i tanti bambini entusiasti che abbiamo incontrato lungo il percorso di visita, intrattenuti da abili animatori in grado di tenere i piccoli avventori concentrati su tele, colori e personaggi.
Impressionisti, dunque (ma non solo!). Nomi che si conoscono per essere grandissimi maestri, capaci di scatenare sensazioni a go-go quando sei davanti ad un loro tesoro. Come i dipinti di Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres, Théodore Géricault, Eugène Delacroix, Édouard Joseph Dantan, Jean-Baptiste Camille Corot, Gustave Moreau, Gustave Caillebotte, Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Eugène Carrière, Edgar Degas, Claude Monet, Raoul Dufy, André Derain, Édouard Vuillard, Amedeo Modigliani, Jacques Villon, Marcel Duchamp, Jean Dubuffet e Robert Antoine Pinchon. Una sfilata incredibile di personaggi che sembrano essere tutti lì in persona…
Ai quali si può aggiungere sicuramente Gustave Flaubert, lo scrittore nato qui nel 1821, considerato il maestro del realismo nella letteratura francese e conosciuto soprattutto come autore del romanzo “Madame Bovary”. Sono tanti gli elementi che rendono Rouen una “ville musée”, “città museo” grazie ad arte, architetture ed una storia avvincente che si perde nella notte dei tempi, con ogni periodo, dal Medioevo al Rinascimento, che ha lasciato del suo a questi luoghi. Dove perdersi è una meraviglia…
Per saperne di più
www.france.fr/it
www.visiterouen.com
wwws.airfrance.it
www.sncf-connect.com
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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